È dal 1995 che la Terapia del Sorriso lavora negli ospedali italiani con le sue squadre di clown. Obiettivo? Riportare il sorriso sui volti dei piccoli, ma anche indurre dei miglioramenti terapeutici di non poco conto.
La necessità di una Terapia del Sorriso
Il più noto è stato Patch Adams, reso popolare anche grazie al film di Robin Williams, che stravolse le regole vigenti della medicina e fondò il Gesundheit! Institute, un luogo di cura dove il sorriso era parte integrante della cura. Patch Adams è stato un vero e proprio pioniere in questo campo, cambiando totalmente la concezione della medicina e dedicandosi, ancora oggi, ai suoi pazienti senza mai sacrificare una risata.
Abbiamo, però, altri esempi passati di cui uno tutto italiano: il sacerdote carmelitano Angelo Paolo fu il primo a vestirsi da buffone per far ridere i sofferenti. Nei tempi recenti, è la Fondazione Dottor Sorriso a cogliere questa eredità e a portarla in 33 reparti pediatrici e 5 istituti per la disabilità. Il totale è un forte sostegno per 100.000 persone (degenti, famiglie e personale sanitario), con evidenti risultati scientifici.
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Quali sono i benefici della Terapia del Sorriso?
Inizialmente la medicina tradizionale non guardò di buon occhio la filosofia della Terapia del Sorriso. Una risata era piacevole, utile da un punto di vista ormonale, ma non avrebbe mai potuto sostituirsi alla terapia farmacologica. Dopo quasi 30 anni di attività, la Terapia del Sorriso ha dimostrato di non volersi sostituire alla terapia tradizionale, piuttosto di accompagnarla in modo leggero affinché l’esperienza ospedaliera fosse meno traumatica.
Valutando anche le ricerche scientifiche compiute nel corso di questi tre decenni, i benefici rilevati sono numerosi:
- riduzione dei tempi di degenza di almeno 1/3;
- riduzione del 40% del cortisolo, l’ormone dello stress;
- riduzione del 20% dei farmaci antidolorifici;
- raddoppio delle difese immunitarie.
Non male per un gruppo di operatori che si occupa dei bambini per poco tempo. Attualmente è in corso “La Magia di un sorriso“, una campagna solidale a cui chiunque può partecipare inviando un messaggio o una chiamata da rete fissa al 45597.
Come diventare un operatore della Terapia del Sorriso?
I Dottori del Sorriso sono formate in modo approfondito, conoscono le nozioni di igiene medica, psicologia infantile e tecniche artistiche di improvvisazione. Nulla è lasciato al caso, ciò è importante specialmente nelle condizioni di fragilità in cui si ritrovano alcuni soggetti deboli. Cristina Bianchi, la direttrice della Fondazione, dice: “Non si tratta di una semplice attività di gioco ma di una vera e propria attività professionale che, in collaborazione con il personale medico, integra le cure tradizionali, contribuendo a ricostruire le difese del bambino di fronte al trauma del ricovero“.
Chiunque può diventare un Dottore del Sorriso e occuparsi dei più piccoli in uno degli ospedali convenzionati, basta solo partecipare a uno dei corsi formativi della Fondazione o di qualsiasi altro ente simile in Italia.