Nuova scossa di magnitudo 5.1
La terra trema ancora. Non è bastato il sisma che ha distrutto la Turchia e la Siria il 6 febbraio del 2023. Continuano i movimenti eutonici a scuotere la terra e la popolazione. Alle 11.27.13 di oggi, 25 febbraio 2023 una nuova forte scossa di terremoto ha colpito le regioni centrali della Turchia. Il sisma, di magnitudo 5.1 è stato registrato dall’Ingv (istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) con coordinate geografiche (lat, lon) 37.9340, 34.2330 ad una profondità di 20 km. L‘epicentro è stato a registrato nel distretto di Obruk Bor, a Nigde, nel centro-sud del Paese. Anche le province vicino, come Konya e Kayseri, hanno avvertito la scossa. Il panico ha fatto uscire le persone in strada. Per adesso non si hanno notizie di danni a persone e/o cose, ma le Autorità sono in massima allerta.
I movimenti teutonici nel 2023
Il terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia il 6 febbraio del 2023 ha provocato 44.218 vittime in Turchia e 5.900 in Siria, secondo i dati del governo. Quasi 530.000 persone sono state evacuate in Turchia dalle zone colpite dal sisma, mentre in Siria sono state sfollate ulteriori €10.000. Ora vivono in rifugi di fortuna e attendono gli aiuti umanitari. In Siria il governo non lascia entrare personale sanitario da molti paesi perché teme ingerenze nella gestione politica dell’emergenza. La situazione è critica. Dal 6 di febbraio si sarebbero registrate novemila scosse di assestamento nella zona.
Le scosse più forti
Delle novemila scosse di assestamento che si sono registrate a febbraio, la più importante è stata quella del 6 di febbraio, di magnitudo 6.8. A seguire, il 20 febbraio le due scosse di magnitudo 6.4 e 5.8 che si sono verificate alle ore 20.04 e 20.07. Il sisma ha provocato nuovi crolli e altre evacuazioni. Tra gli sfollati era evidente ancora il panico, giustificato da un bilancio di una decina di morti e un migliaio di feriti. Ancora una volta, a subire le scosse è stata la provincia sudorientale di Hatay. Il terremoto è stato avvertito in Siria e in altri Paesi confinanti come Cipro, Libano, Iraq, Palestina, Israele ed Egitto.
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