“Tregua fiscale” per il governo e “minicondono” per l’opposizione: dallo stralcio per i debiti al di sotto dei mille euro e la “rottamazione facile” delle cartelle, quelle che, per lo Stato, valgono meno della somma che serve per incassarle, diventa più facile.
A cominciare dal fatto che, dal prossimo giugno, sarà proprio l’agenzia della Riscossione ad indicare l’importo effettivo che si dovrà pagare: basterà un semplice accesso al sito web per ottenere l’informazione necessaria.
Il primo beneficio arriva subito: per chi fa domanda, salta la rata prevista, a fine mese, dalla “rottamazione ter”. Siccome, nel frattempo, siamo già arrivati al “quater”, la rata di febbraio viene così superata. E, intanto, è partito il servizio online per richiedere l’elenco delle cartelle che sarà possibile rottamare.
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Rottamazione facile: la domanda online entro il 30 aprile
La domanda si compila sul sito di Agenzia Riscossione e basta cliccare sul link dedicato per richiedere – ed ottenere – di ricevere via e-mail il prospetto informativo con tutto il corredo di informazioni dettagliate: cartelle, avvisi di accertamento e avvisi di addebito.
Il contribuente sarà quindi in grado di conoscere, direttamente dalla fonte, a quanto ammonta il proprio debito al momento delle richiesta e quali sono gli importi realmente dovuti, al netto di sanzioni, interessi ed aggi di incasso per la riscossione. Insomma tutto ciò che sarà necessario sapere al fine di poter valutare la propria situazione e individuare quasi sono i debiti che sarà possibile inserire nella richiesta di adesione alla rottamazione, da presentare, anche preventivamente, in via telematica entro il 30 aprile 2023.
Ecco i passaggi da fare.
La procedura si presenta abbastanza semplice.
Dopo aver raggiunto il sito web dell’Agenzia Riscossione, bisogna aprire la pagina della Definizione Agevolata: nessun timore, si trova già in Home page. Senza dover fare l’accesso all’area personale – niente password, pin o spid quindi), sarà sufficiente inserire il codice fiscale della persona intestataria del debito e allegare quanto viene richiesto per procedere al riconoscimento del soggetto.
Fatta la richiesta, si riceverà all’indirizzo di posta elettronica indicato una prima e-mail: servirà a confermare la correttezza dell’indirizzo e-mail e conterrà anche un link, da cliccare entro le 72 ore dal ricevimento, per confermare, altresì, la richiesta.
Subito dopo la convalida, il sistema invierà una seconda e-mail per la presa in carico della richiesta con il numero e la data della domanda. Se tutto filerà liscio, ovvero se la documentazione inviata risulterà corretta, il contribuente riceverà un’ulteriore e-mail che confermerà l’accoglimento dell’istanza presentata: anche qui, sarà necessario cliccare sul link per scaricare il prospetto informativo entro 5 giorni. Superato questo termine, non sarà più possibile scaricare il documento e bisognerà ricominciare tutto daccapo.
Ovviamente è possibile anche richiedere il prospetto accedendo all’area dedicata, ma non è obbligatorio farlo: chi vorrà, potrà accedere con le credenziali Spid, Cie, Cns oppure Entratel se si tratta di intermediari fiscali (patronati, caf, etc.).
Rottamazione facile e tregua fiscale: si paga solo il capitale. Via interessi, spese e i guadagni dell’Agenzia.
Primo passo, dunque, verso la cosiddetta l’accesso agevolato alla “rottamazione facile” per le cartelle esattoriali già finiti nella fase della riscossione: la Definizione Agevolata è uno dei provvedimenti previsti dall’ultima finanziaria che consente di pagare i debiti che siano già stati presi in carico dall’Agenzia Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se vi fossero già state precedenti richieste di rottamazione e perfino se non si risultasse in regola con i pagamenti.
Si sarà tenuti a versare il solo importo del debito in “sorte capitale” senza che vi debbano essere aggiunti sanzioni, interessi di mora, spese per iscrizione al ruolo e gli aggi (i guadagni) dell’agenzia governativa per la riscossione.
Per quanto riguarda le multe stradali, queste potranno essere pagate senza aggravio di interessi – comunque vengano chiamati – e aggio.
Si potrà pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate entro i 5 anni e la prima scadenza è prevista per il 31 luglio 2023.
Risposta obbligatoria dell’Agenzia entro il 30 giugno. Prima scadenza il 31 luglio 2023.
Entro il 30 giugno 2023, quindi, Agenzia Riscossione dovrà inviare la comunicazione con l’esito della domanda, gli importi e i bollettini di pagamento sulla base del piano di rate scelto al momento della adesione all’ultima rottamazione.
Attenzione però, perché per quanto riguarda i tributi locali, non tutte le amministrazioni cittadine hanno deciso di aderire allo stralcio delle cartelle esattoriali per Imu e Tari, due tributi per i quali i l’adesione dei comuni al provvedimento del governo è facoltativa.
Tregua fiscale: niente stralcio delle cartelle per romani e milanesi.
Roma e Milano non aderiranno alla tregua fiscale prevista dalla finanziaria 2023: i bilanci municipali non consentono, secondo gli amministratori, di assicurare lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro, né la ulteriore rottamazione dei debiti che riguardino proprio i tributi comunali come, appunto, Imu e Tari.
Chiara, in proposito, la posizione del sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, per il quale aderire alla proposta del governo avrebbe significato rinunciare a circa 280 milioni di euro in tasse (ante 2015) non pagate: “La nostra è una scelta di responsabilità. Si tratterebbe in sostanza di ridurre servizi alle persone per 60 milioni l’anno per cinque anni, servizi come l’assistenza ai disabili, il trasporto pubblico, gli asili nido”.
Ne fa, invece, una questione di principio il sindaco milanese Sala, per il quale i meccanismi di stralcio “disincentivano i comportamenti virtuosi e contrastano con il principio di equità nei confronti dei cittadini, la stragrande maggioranza dei quali adempie ai propri obblighi di contribuzione al sostenimento della spesa pubblica, sia per ciò che concerne la fiscalità generale che dal punto di vista delle entrate di tipo extratributario”.
Non sono solo Milano e Roma, le città che hanno deciso di non partecipare al processo di pace fiscale legata agli stralci: hanno detto di no le amministrazioni municipali di Bologna, Firenze, Piacenza, Verona e Bari, Palermo e Terni.
Torino e Napoli aderiscono allo stralcio delle cartelle.
Tra i grandi comuni che, invece, hanno deciso di aderire allo stralcio delle cartelle, all’ultimo minuto figurano anche Torino e Napoli.
Per la città della Mole, però, arriva un distinguo: “La rottamazione riguardi, per ciò che concerne la Città di Torino, le cartelle riguardanti pagamenti dovuti all’Agenzia di Entrate e Riscossione tra il 2000 e il 2006 e non quelle successive, dovute a Soris, che è un concessionario della riscossione”. Così confermava Gabriella Nardelli, assessore al bilancio del comune di Torino che pensa, invece, di avvalersi della procedura di rottamazione quater per i debiti dopo il 2006.
Adesione totale, invece, da parte dell’amministrazione partenopea, a fronte dei bassissimi risultati relativi alla riscossione di crediti, soprattutto quelli datati. Tra le altre città che hanno aderito alla proposta dello stralcio delle cartelle fino a mille euro, anche Lecce, Pistoia, Lucca, Arezzo, Messina, Sondrio, Sarno, Nocera Superiore, Fondi e Aosta.
Entro il 30 aprile, quindi, si saprà con certezza quanti sono gli italiani che hanno intenzione di pagare più agevolmente attingendo alla rottamazione facile, e quanti, invece, intendono avvalersi dello stralcio delle cartelle fino a 1000 euro, laddove sia possibile: solo dopo si potrà realmente prendere le misure di questo provvedimento che serve più ad alleggerire il bilancio pubblico dei crediti inesigibili che a far cassa al suono del detto “pochi, maledetti e subito”.