Il voto in Austria ha visto la vittoria dell’estrema destra, con i partiti sconfitti pronti a formare una coalizione. In molti hanno paragonato questa situazione alla Francia, dove la possibile affermazione del successore di Le Pen ha spinto le forze più moderate a convergere su candidati non estremisti. L’ascesa dell’estrema destra in Europa preoccupa anche i partiti moderati di destra, e in Italia si è aperto un acceso dibattito. Questo confronto si è trasformato in una frattura tra Tajani, che ha mantenuto un atteggiamento cauto sul risultato austriaco, e Salvini, che vede nel partito vincitore un alleato europeo per rivedere le politiche migratorie, sostenendo la legittimità del voto popolare.
Risultato politico in Austria
In Austria, le recenti elezioni legislative hanno visto la netta vittoria dell’estrema destra (per approfondire). Ad imporsi è stato il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), guidato da Herbert Kickl, che ha ottenuto il 29,2% dei voti. Kickl, ex Ministro dell’Interno, ha condotto una campagna elettorale basata su una retorica fortemente anti-immigrazione e pro-sicurezza, cavalcando la crescente insoddisfazione per le politiche economiche e migratorie del governo uscente. Nonostante la vittoria, l’FPÖ non ha raggiunto la maggioranza assoluta, rendendo necessaria la formazione di una coalizione di governo.
Il cancelliere uscente, Karl Nehammer, leader del Partito Popolare Austriaco (ÖVP), è il grande sconfitto di queste elezioni, con il suo partito fermo al 26,5%. Anche i socialdemocratici (SPÖ) e i Verdi, che facevano parte del precedente governo, hanno subito una pesante battuta d’arresto, aprendo la strada a un complesso periodo di negoziazioni per la formazione di un nuovo esecutivo.
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
Matteo Salvini e Antonio Tajani, quei festeggiamenti che non sono piaciuti alla destra centrista e moderata
I festeggiamenti di Matteo Salvini per la vittoria dell’estrema destra in Austria hanno sollevato malumori all’interno della destra centrista e moderata italiana. In particolare, Antonio Tajani, leader di Forza Italia, ha espresso perplessità rispetto all’entusiasmo mostrato da Salvini. Mentre il segretario della Lega ha salutato con favore il successo del partito di Herbert Kickl, Tajani ha mantenuto una posizione più cauta, sottolineando la necessità di isolare ogni deriva estremista in Europa.
Questa differenza di vedute mette in evidenza le tensioni interne alla coalizione di centrodestra, dove la componente moderata guarda con preoccupazione all’appoggio incondizionato dato a forze politiche percepite come troppo radicali.
Il Giornale evidenzia il timore che l’ascesa di forze radicali, come il partito di Herbert Kickl, possa riaprire ferite storiche, con un richiamo ai rischi già segnalati nel 2017 dalle rappresentanze ebraiche. Forza Italia si oppone fermamente a un governo a guida estrema, sottolineando il pericolo di “rigurgiti neonazisti”, mentre la Lega difende il diritto degli elettori austriaci di scegliere liberamente. Le dichiarazioni di Salvini e Tajani le trovate riportate su TgSky24
Austria e formazione del governo: Grosse Koalition
In Austria, il risultato elettorale del 29 settembre 2024 ha aperto la strada a complessi negoziati per la formazione di una coalizione di governo. Herbert Kickl, leader dell’ultradestra Fpö, ha rivendicato la carica di cancelliere, ma si scontra con il rifiuto degli altri partiti di collaborare. In particolare, i popolari austriaci (Ovp), guidati da Karl Nehammer, hanno escluso ogni possibilità di un governo a guida Kickl.
Attualmente, l’ipotesi più accreditata è una “Grosse Koalition” tra popolari, socialdemocratici e liberali, seguendo un modello simile a quello già visto in altri Paesi europei. Tuttavia, le trattative potrebbero essere lunghe e difficili, con molti nodi politici da sciogliere, soprattutto tra i socialdemocratici e i popolari. (Da Ansa – Rainews).
Note di politica sull’Austria
L’Austria è una repubblica parlamentare con un sistema bicamerale. La costituzione austriaca è basata su principi democratici, il trattato di neutralità e l’adesione all’Unione Europea dal 1995.
Il Parlamento è composto dal Consiglio nazionale (183 membri eletti per cinque anni) e dal Consiglio federale, che rappresenta i nove Länder federali. Il Presidente federale, eletto ogni sei anni, è il Capo dello Stato, mentre il Cancelliere federale guida il governo. Attualmente, cinque partiti sono rappresentati nel Consiglio nazionale: il Partito Popolare Austriaco (ÖVP), i Verdi, il Partito Socialdemocratico (SPÖ), il Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) e NEOS. L’ÖVP e i Verdi formano la coalizione di governo. L’Austria è uno stato federale, e ogni Land ha un proprio governo. Vienna, la capitale, è anche uno dei nove Länder.