La truffa telefonica del sì, un malcostume diventato un atteggiamento comune
Nella nostra rubrica di Vi chiamano spesso per proporvi promozioni commerciali? Vi chiedono i rappresentanti dei call center se siete il signore o la signora X? Spesso, gli operatori sanno il vostro nome; quindi, la risposta qual è? “Sì?” Niente di più sbagliato, perché in questa affermazione da sole due lettere si nasconde un mondo fraudolento, che vi potrebbe costare caro. Meglio evitare.
In questo post vi raccontiamo come si organizzano i truffatori, con l’aiuto della tecnologia, per derubarvi. Tutto in maniera molto “elegante“. Diffidate dalle telefonate “cortesi” e dagli operatori tanto amichevoli. La migliore risposta è “no“; oppure “mi lasci riflettere“. Anche se l’offerta imperdibile finisce dopo 60 minuti! In questo periodo molte famiglie sono state truffate grazie al gioco del “sì, sono io“. Ma, in cosa consiste?
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I call center e le truffe inattese
Oramai i call center imperversano nella nostra vita. Qualunque telefonata facciamo (o riceviamo) dobbiamo rispondere al controllo qualità o al centro servizi per confermare informazioni e dati. Tuttavia, spesso, non sappiamo chi stia dietro questo “fantomatico” call center, che a volte ci chiede di confermare informazioni sensibili e dati riservati: “è lei la signora X?”, “mi conferma che lei ha fatto accesso a …“, “mi scusi; lei ha usufruito di questo servizio; me lo conferma?”; “salve, so che ha contattato il nostro servizio clienti; può rispondere a qualche domanda?“. Se dite di sì, in alcuni casi sarà la vostra fine. Vi serviranno tante risorse e qualche aiuto esterno (associazione di categoria, avvocato) per risolvere una situazione assai sgradevole.
In che cosa consiste la truffa del sì?
La truffa del sì è molto semplice. Si basa sulla semplice conferma vocale di un dato assolutamente inconfutabile: ad esempio: “è lei la signora X“?, “mi conferma che il suo fornitore di telefonia è X?”. Non appena l’interpellato pronuncia la parola “sì“, è la fine. Quella semplice affermazione spalanca le porte ai call center pirata, che registrano la risposta affermativa per copiarla e incollarla ad arte dietro delle domande di ben altro genere, in cui si chiede l’autorizzazione a sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura energetica o di servizi telefonici. Sarà poi difficile dimostrare di non essere state vittime di un raggiro.
Noi vi abbiamo già parlato delle associazioni di categoria che possono aiutarvi a districarvi quando siete vittime della frode. Non esitate a contattarle. E’ l’unico modo di bloccare la truffa.
Segnalare chiamate indesiderate alle autorità competenti
Se ricevete chiamate minacciose, molestie o truffe, è importante segnalare questi episodi alle autorità competenti. Conservate i dettagli delle chiamate, incluso il numero di telefono, la data e l’ora delle chiamate e qualsiasi informazione sul chiamante. Queste informazioni possono essere utili per identificare e perseguire i responsabili.
Di fatto, identificare e bloccare le chiamate indesiderate è un passo importante per proteggersi da fastidi e potenziali pericoli. Grazie a servizi come Truecaller, Tellows e Whooming, è possibile scoprire chi si cela dietro queste chiamate e intraprendere azioni appropriate. Utilizzando le funzioni di blocco native del proprio smartphone e iscrivendosi al Registro delle Opposizioni, è possibile ridurre ulteriormente il numero di chiamate indesiderate. In caso di chiamate minacciose o truffaldine, non esitate a segnalare l’incidente alle autorità competenti.
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Le associazioni dei consumatori
In virtù del tipo di truffa di cui siete rimaste vittime, potete contattare un lungo elenco di supporti per il consumatore. Vi forniamo i dati di seguito:
Associazione consumatori
- Adoc – Associazione Nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori e degli utenti – www.adocnazionale.it
- Adusbef – Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Postali, Assicurativi – www.adusbef.it
- ACU – Associazione Consumatori Utenti Non Profit – www.associazioneacu.org
- Adiconsum – Associazione difesa consumatori e ambiente – www.adiconsum.it
- Altroconsumo – www.altroconsumo.it
- Associazione Utenti Dei Servizi Radiotelevisivi – www.assourt.it
- Assoutenti – www.assoutenti.it
- Centro Tutela Consumatori e Utenti Alto Adige – CTCU – www.centroconsumatori.it
- Casa Del Consumatore – www.casadelconsumatore.it
- Cittadinanzattiva – www.cittadinanzattiva.it
- Codacons – www.codacons.it
- CODICI – Centro per i Diritti del Cittadino – www.codici.org
- Confconsumatori – www.confconsumatori.com
- Federconsumatori – www.federconsumatori.it
- Lega Consumatori – www.legaconsumatori.it
- Movimento Consumatori – www.movimentoconsumatori.it
- Movimento Difesa Del Cittadino – www.mdc.it
- Udicon – www.udicon.org
- Unione Nazionale Consumatori – www.consumatori.it
Come evitare la truffa del sì?
Pare di no, ma c’è un modo per risolvere il problema. Non fatevi prendere dal miraggio del risparmio, specie in tempi come quelli odierni , dopo che siamo stati tutti “buttati” nel mercato libero e non capiamo come giostrarci sulle nuove regole delle bollette. Ricorrete a questi stratagemmi molto semplici e vedrete che funzionano.
- Chiedere il tempo di prendere i dati e pensare all’offerta. Vedrete che l’operatore non vi lascerà farlo e insisterà nel voler chiudere il contratto subito perché l’offerta scade;
- Non dare mai il vostro codice Pod (energia) o Pdr (gas) presenti nelle bollette. Se lo farete, vi troverete attivato un contratto di gas o energia e, credetemi, spesso il conto è assai salato;
- Non rispondete mai “sì” ai Call center; prendetevi il tempo necessario per verificare verificare nei vari servizi attivi in rete a chi appartiene l’utenza che vi ha contattato: sul web in tanti inseriscono la loro recensione sui numeri di telefono molesti o che possono nascondere delle frodi. Noi ve ne abbiamo parlato in questo post;
- Non accettate offerte telefoniche; chiedete una visita per controllare bollette attuali e nuove proposte;
- Richiedete all’operatore l’identità, il codice personale e il nome della società per cui lavora. In questa fase di passaggio al mercato libero, particolarmente allettante per i truffatori, non si può credere mai a chi dall’altro capo del telefono mette in guardia sui tempi stretti per la scelta, creando lo spauracchio di rimanere senza energia elettrica o gas in casa: tanti giocano la carta del ritardo, affermando che il mercato tutelato è cessato lo scorso 10 gennaio.
Una delle ultime vittime a contattare l’Adoc, che aveva dato ingenuamente il suo assenso al passaggio, si è visto recapitare due bollette astronomiche, del valore complessivo di 700 euro: non solo, dato che aveva dovuto anche versare il Cmor, vale a dire il costo di indennizzo per l’interruzione del contratto al suo vecchio gestore.