Chi è Kristin Harila?
Vi piace l’alpinismo? Vi piacciono le imprese sportive uniche, soprattutto se compiute da una donna? Se è così, la storia di Kristin Harila vi entusiasmerà. Giovane, ma non giovanissima, Kristin è un’atleta tenace che non si arrende mai. Vediamo perché questa norvegese biondissima dovrebbe attirare la vostra attenzione.
Scalatrice ed ex sciattrice di fondo
Kristin Harila è una scalatrice norvegese e un’ex sciatrice di fondo. E’ nata nel 1986 a Vestre Jakobselv, nel comune di Vadsø, in Norvegia ed è stato là dove ha imparato ad amare le montagne. Kristin è famosa per aver stabilito diversi record mondiali di velocità nell’ascesa di tutte le 14 vette più alte del mondo, che sono le cime del mondo che superano gli 8000 metri di altitudine.
Tra il 2022 e il 2023, ha scalato tutte le 14 vette (l’ultima lo scorso 27 di luglio) in soli 3 mesi e 1 giorno, battendo (anzi, stracciando) il precedente record di Nirmal Purja di 6 mesi e 6 giorni. Ha anche ottenuto altri record, poiché è la prima norvegese e la prima scandinava a scalare tutte le 14 vette, la persona più veloce a scalare le cinque montagne più alte del mondo, e la donna più veloce a scalare l’Everest e il Lhotse.
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Kristin è molto attiva anche nei social; inoltre, è un’ambasciatrice di Osprey, un marchio di zaini e borse da viaggio; per promuovere la sua attività e raccogliere fondi, tiene conferenze motivazionali sui suoi viaggi alpinistici.
Kristin Harila
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Le 14 vette più alte del mondo
Riepiloghiamo di seguito le 14 vette più alte del mondo, in ordine decrescente di altezza:
- Everest (8848 m), situato tra Nepal e Cina, è la montagna più alta della Terra. È stata scalata per la prima volta nel 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay;
- K2 (8611 m), situato tra Pakistan e Cina, è la seconda montagna più alta e la più difficile da scalare. È stata scalata per la prima volta nel 1954 da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli;
- Kangchenjunga (8586 m), situato tra Nepal e India, è la terza montagna più alta e la più orientale degli ottomila. È stata scalata per la prima volta nel 1955 da George Band e Joe Brown;
- Lhotse (8516 m), situato tra Nepal e Cina, è la quarta montagna più alta e la più vicina all’Everest. È stata scalata per la prima volta nel 1956 da Fritz Luchsinger e Ernst Reiss;
- Makalu (8463 m), situato tra Nepal e Cina, è la quinta montagna più alta e ha una forma piramidale. È stata scalata per la prima volta nel 1955 da Lionel Terray e Jean Couzy;
- Cho Oyu (8201 m), situato tra Nepal e Cina, è la sesta montagna più alta e la più occidentale degli ottomila. È stata scalata per la prima volta nel 1954 da Herbert Tichy, Joseph Jöchler e Pasang Dawa Lama;
- Dhaulagiri I (8167 m), situato in Nepal, è la settima montagna più alta e ha una forma a cupola. È stata scalata per la prima volta nel 1960 da Kurt Diemberger, Peter Diener, Ernst Forrer, Albin Schelbert, Nyima Dorji e Nawang Dorji;
- Manaslu (8163 m), situato in Nepal, è l’ottava montagna più alta e ha una forma a doppia punta. È stata scalata per la prima volta nel 1956 da Toshio Imanishi e Gyalzen Norbu;
- Nanga Parbat (8126 m), situato in Pakistan, è la nona montagna più alta e ha una forma a falce. È stata scalata per la prima volta nel 1953 da Hermann Buhl;
- Annapurna I (8091 m), situato in Nepal, è la decima montagna più alta e fa parte di una catena di picchi. È stata scalata per la prima volta nel 1950 da Maurice Herzog e Louis Lachenal;
- Gasherbrum I (8080 m), situato tra Pakistan e Cina, è l’undicesima montagna più alta e fa parte di un gruppo di sei cime. È stata scalata per la prima volta nel 1958 da Andrew Kauffman e Pete Schoening;
- Broad Peak (8047 m), situato tra Pakistan e Cina, è la dodicesima montagna più alta e ha una cresta sommitale molto ampia. È stata scalata per la prima volta nel 1957 da Fritz Wintersteller, Marcus Schmuck, Kurt Diemberger e Hermann Buhl;
- Gasherbrum II (8035 m), situato tra Pakistan e Cina, è la tredicesima montagna più alta e fa parte del gruppo dei Gasherbrum. È stata scalata per la prima volta nel 1956 da Fritz Moravec, Josef Larch e Hans Willenpart
- Shishapangma (8027 m), situato in Cina, è la quattordicesima montagna più alta e l’unica completamente all’interno del Tibet. È stata scalata per la prima volta nel 1964 da Hsu Ching, Chang Chun-yen, Wang Fuzhou, Chen San, Cheng Tien-liang, Wu Tsung-yue, Sodnam Doji, Migmar Trashi, Doji e Yonten.
L’Everest
Le polemiche nate intorno al successo di Kristin
Kristin ha impiegato soltanto 92 giorni per compiere il suo record. Ha venduto la sua casa per potersi dedicare al suo sogno e si è messa in gioco, creando sulla sua pagina web un software che consente di seguirla ovunque lei vada. Tuttavia, questo non è bastato lanciarla nell’Olimpo dei più grandi scalatori di tutti i tempi, perché a rovinarle la festa sono state le critiche. Vediamo cosa è stato detto sul suo operato e come Kristin si è difesa:
Le montagne scalate con i Sherpa
L’ultima montagna scalata è stata il K2. Con lei anche alle Tenjen “lama” Sherpa. L’impresa è stata portata a termine con l’ausilio di ossigeno supplementare sugli ottomila più alti e, in alcuni casi, con il trasporto di attrezzature e di equipaggiamento di supporto ai campi al di sopra del campo base.
Mentre lei stracciava record, la giovanissima Elisabeth Lardschneider, che si trovava sull’Himalaya, infrangeva il suo sogno di emularla, cadendo da un’altezza di 150 m e morendo sul colpo
Le accuse da parte di Mingma G, uno scalatore sherpa molto noto
Mingma G ha accusato l’alpinista pubblicamente di avere imbrogliato utilizzando per il suo team un elicottero per salire al campo 2 del Manaslu. Kristin si è risentita e ha ribadito: “ho sempre condiviso apertamente il mio tracciamento, in modo che le persone possano vedere dove sono salita e dove mi sono fermata per i bivacchi. Ho iniziato e fermato il mio tracker ad ogni salita che ho fatto. Oltre al mio localizzatore abbiamo girato video anche durante la salita che è una prova aggiuntiva. È molto importante per me essere trasparenti in merito“
Questa non è la prima volta che si sente polemizzare intorno all’utilizzo di elicotteri per portare l’attrezzatura da una parte all’altra. Inoltre, alcuni atleti che hanno completato il percorso hanno sollevato dei dubbi in merito alla fattibilità dell’impresa: l’’uso sempre più massiccio di elicotteri in Himalaya ha attirato critiche per motivi ambientali ma anche per aver tolto opportunità di lavoro nelle comunità montane. Si vedrà in futuro. Per adesso, complimenti a Kristin. Noi vogliamo credere che non ha infranto le regole.