Giornata mondiale del commercio equo e solidale, 600 botteghe solidali in Italia

By Ana Maria Perez

Giornata mondiale del commercio equo e solidale

La Giornata mondiale del Commercio Equo e Solidale, o Fair Trade, si celebra l’11 di maggio. Spesso, quando la giornata è infrasettimanale, nel weekend successivo vi sono fiere e manifestazioni in diverse città per porre l’attenzione sui prodotti che appartengono a questa categoria di commercio protetta. Il movimento a favore del commercio equo e solidale è nato nei Paesi Bassi, per poi estendersi in tutta Europa e in Nord America, all’inizio degli anni Sessanta, con lo scopo di favorire l’equilibrio degli scambi commerciali tra paesi ricchi e paesi poveri.

Il commercio equo e solidale si ispira ai principi di giustizia sociale e sostenibilità. E’ un modello economico che punta a ottenere un prodotto di buona qualità al prezzo giusto, garantendo ai produttori e ai consumatori una filiera “corta”, cioè, senza intermediari. Il costo extra del ruolo degli intermediari (nel commercio tradizionale) in questa tipologia di commercio viene eliminato, garantendo un maggior profitto al produttore che così riesce a offrire un compenso maggiore ai propri dipendenti.

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I Produttori del commercio Equo e solidale

I Produttori devono rispettare alcune regole per potere rifornire le botteghe del commercio equo e solidale con i propri prodotti, come, ad esempio: evitare la dipendenza del mercato globale (esportazione) a discapito della produzione per il mercato locale; evitare di utilizzare materie prime che scarseggiano nel proprio habitat per esportarle; favorire l’utilizzo di materie prime locali, garantire la qualità e la provenienza del prodotto; garantire di rispettare le logiche di autonomia delle popolazioni locali.

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Le organizzazioni che assegnano il marcho FairTrade

Il commercio equo e solidale mira ad una maggiore e più accurata informazione da parte dei consumatori in maniera che possano prendere decisioni di acquisto più corrette al fine di garantire il rispetto della dignità umana. Per contraddistinguere i prodotti FairTrade è possibile fare affidamento al marchio.

Le due principali organizzazioni che rilasciano il marchio Fair Trade sono l’Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale (WFTO) e la Fairtrade International, di cui fa parte anche Fairtrade Italia.

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Prodotti del commercio equo e solidale

Tipici prodotti del commercio equo sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao e diversi prodotti di artigianato.

Altri prodotti agricoli che si propongono nel commercio equo e solidale sono: il miele, la quinoa, l’orzo, la frutta secca (anacardiuvettamango, …), gli infusi (carcadè, camomilla, menta, …), le spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, …), le banane (anche esicate) e altri. Le materie prime vengono trasformate in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, muesli, ecc. sul sito di Fairtrade Italia potete scoprire tutti i prodotti equi e solidali commercializzati dai vari supermercati e controllare l’azienda produttrice.

La produzione biologica, molto presente tra i prodotti alimentari, si deve alle scelte dei consumatori dei paesi più sviluppati, che cercano un prodotto sostenibile e senza additivi chimici. Spesso sono gli agricoltori a ricadere autonomamente sulla scelta biologica come unica tecnica di coltivazione. In questo modo evitano di essere sottoposti a prodotti nocivi che possono danneggiare tutti i soggetti coinvolti nella filiera.

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Il caffè del commercio equo e solidale

 Il caffè è stato il primo prodotto certificato come equo e solidale. Tuttavia, per essere riconosciuto come equo e solidale, il caffè deve rispettare alcune regole:

  • deve provenire da cooperative di piccoli contadini certificate dal commercio equo;
  • le relazioni commerciali tra produttori e acquirenti devono essere a medio-lungo termine;
  • Il caffè deve essere coltivato e lavorato in condizioni rispettose dell’ambiente;
  • I produttori di caffè ottengono un prezzo che copre i costi di produzione. Il prezzo minimo garantito da Max Havelaar è di 1,24 US$/lib per il caffè certificato in qualità convenzionale e di 1,39 US$/lib per quello in qualità biologica. Qualora il prezzo di mercato mondiale superasse il prezzo garantito da Max Havelaar, l’organizzazione produttrice o la cooperativa agricola percepirebbe il prezzo del mercato mondiale (senza limitazioni verso l’alto) più un premio aggiuntivo di 0,05 US$ per il caffè convenzionale e 0,15 US$ per il caffè biologico

Attualmente, il caffè viene importato soprattutto dall’America centrale (NicaraguaMessico) e qualche volta dall’Africa. La tostatura e ogni eventuale trasformazione avviene nei paesi consumatori, per evitare di pagare dazi e spese per prodotti raffinati.

Il Cacao del commercio equo e solidale

Il cacao è un prodotto fondamentale per il commercio equo-solidale. I principali paesi produttori con i quali collabora la filiera italiana ed europea del commercio equo e solidale si trovano in America Centrale e del Sud e in Africa. La trasformazione del cacao avviene nei paesi più sviluppati, principamlente in Svizzera, Belgio e Italia.

Il commercio equo e solidale britannico annovera tra i suoi prodotti di punta le barrette Kit Kat della Nestlé. La multinazionale svizzera, tuttavia, ha annunciato di voler tagliare i legami con la filiera di cioccolato equo e solidale. La Nestlé era entrata nel circuito Fair Trade britannico nel 2005.

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L’artigianato del commercio equo e solidale

Nell’ambito del commercio equo e solidale, l’artigianato è una punta di diamante. Tutte le botteghe del mondo propongono oggetti artigianali provenienti dai Paesi con i quali collaborano gli importatori. Tuttavia, molto spesso i prodotti non sono indispensabili per il consumatore e, trattandosi ai artigianato etnico, rimangono invenduti. Tuttavia, la tendenza attuale delle Botteghe del Mondo e degli importatori è quella di acquistare prodotti “utili” come abbigliamento e arredamento.

I numeri del commercio equo solidale in Italia

Il dato italiano sulla spesa pro-capite in questo settore è molto basso: si attesta in trentacinque centesimi di Euro a testa. Le botteghe solidali sono circa seicento in tutta Italia e sono concentrate prevalentemente nel nord-ovest e nel nord-est, rispettivamente il 38% e il 22,6% del totale. Sono specializzate (40% del totale) in prodotti artigianali di fascia medio-alta provenienti da più di cinquanta paesi del sud del mondo. Il 52,2% delle botteghe ha lo status di associazione mentre il 24% sono cooperative.

L’88% delle botteghe del mondo si trova nelle grandi città. Le persone coinvolte nelle botteghe, tra dipendenti, volontari, soci e cooperative sono sessantamila. I prodotti del commercio equo, specialmente quelli alimentari, si trovano in molte catene della grande distribuzione come Coop ItaliaCraiAuchanLidlEsselunga, Conad, Carrefour, Despar, Famila, In’s, Pam. I punti vendita che trattano prodotti equosolidali in Italia sono più di cinquemila.

Per approfondire:

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