Una fotografia demografica dell’Italia invecchiata che scende sotto 59 milioni

By Ana Maria Perez

Una fotografia demografica dell’Italia invecchiata

Lunedì 18 di dicembre l‘Istat ha pubblicato la sua relazione annuale sulla popolazione italiana. Il censimento rileva delle criticità che abbiamo imparato a conoscere nel corso dell’anno: un’Italia invecchiata, che scende sotto i 60 milioni di abitanti nonostante l’incremento dei flussi migratori. Meno nascite, più anziani e più matrimoni è il quadro che vi raccontiamo in questo post dove riassumiamo quanti siamo e, soprattutto, chi siamo in uno dei Paesi più importanti dell’Unione Europea.

italia invecchiata

Per approfondire:

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Un numero che parla da solo, ma che cosa dice?

Cinquantotto milioni, novecentonovantasettemila duecentouno (5.997.201) erano i residenti in Italia al 31 dicembre 2022, calcolati dall’Istat con lo stesso sistema di censimento del 2022. In pratica, l’istituto di statistica tiene conto dei “segnali di vita amministrativi”. Vale a dire, integra i segnali di vita contenuti in archivi amministrativi e registri statistici con i risultati delle rilevazioni sul campo, mediante l’uso di modelli statistici molto sviluppati.

La flessione rispetto all’anno precedente

La flessione è pari a -32.932 individui, che arriva da una dinamica demografica negativa, pari a -179.416 persone, che alleviato da un “recupero censuario” pari a + 146.484 persone. E Se di flessione contenuta parliamo, è grazie agli stranieri, che aumentano (+2,2%) e totalizzano 5.141.341 persone, pari all’8,7% della popolazione residente. E’ il caso adesso di citare “Elon Musk“, che durante il suo intervento ad Atreju, ha invitato gli italiani ad avere più figli. Secondo lui, ricorrere alla migrazione è un errore perché si perde l’impronta culturale del Territorio. E’ è il patron di Tesla, con 11 figli, a fornire il primo esempio.

I comuni si spopolano

Secondo i dati forniti ieri, il 61,3% dei 7.904 Comuni italiani (4.843) sta perdendo popolazione rispetto all’anno precedente. Il decremento interessa soprattutto i piccoli Comuni fino a 5 mila abitanti (il 70% dei Comuni italiani): in due Comuni su tre non c’è ricambio generazionale.

La denatalità incrementa

I nati residenti in Italia nel 2022 sono 393 mila, con un tasso di natalità del 6,7 per mille. Sono quasi 7 mila nascite in meno rispetto al 2021 (-1,7%) e ben 183 mila in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno record del post 2000. I nati da genitori entrambi stranieri sono 53 mila, il 13,5% del totale.

La diminuzione delle nascite, si legge nel report dell’Istat, è in gran parte determinata dal calo della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni). Nel 2022 il numero medio di figli per donna è pari a 1,24 (contro l’1,25 dell’anno precedente). Il Centro presenta la fecondità più bassa, pari a 1,15 figli per donna: era 1,19 nel 2021. Il tasso è identico a Nord e a Sud, con un calo nel Nord (da 1,28 nel 2021) e un aumento nel Sud (da 1,25).

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Il numero di matrimoni aumenta nel 2022 e scende nel 2023

Nel 2022 sono stati celebrati in Italia 189.140 matrimoni, che equivale al 4,8% in più rispetto al 2021 e il 2,7% in più rispetto al 2019. In parte, la ripresa si deve all’attesa delle coppie che si dovevano sposare durante il periodo pandemico. I matrimoni religiosi, sono invece diminuiti (-5,6%) rispetto al periodo pre-pandemico. Se parliamo del 2023, i dati dei primi 8 mesi dell’anno indicano una nuova diminuzione dei matrimoni (-6,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il 56,4% dei matrimoni è stato celebrato con rito civile, in continuità con quanto già segnalato nel 2021 (54,1%) e in linea con l’aumento osservato negli anni pre-pandemici (52,6% nel 2019).

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