Giornata mondiale degli uccelli migratori, origini
Il secondo sabato del mese di maggio si celebra in tutto il mondo la giornata degli uccelli migratori. Si tratta di una campagna di sensibilizzazione a livello globale che, a partire dal 2006, promuove annualmente la salvaguardia degli uccelli migratori e dei loro habitat naturali. L’iniziativa è organizzata dalla Convenzione sulle Specie Migratorie (CMS), sotto l’UNEP (United Nations Environment Programme) e dall’Accordo sulla Conservazione degli Uccelli Acquatici Migratori dell’Africa-Eurasia (AEWA).
Nel 18° anniversario si focalizza sull’importanza dell’acqua come risorsa essenziale per la sopravvivenza degli uccelli migratori. Il tema del 2023 è infatti “Water: Sustaining Bird Life”. La rilevanza dell’acqua negli spostamenti delle specie è indubbia e costituisce una delle mille difficoltà naturali che devono affrontare gli uccelli nei loro viaggi. Come abbiamo visto in numerose occasioni, il cambiamento climatico alterna periodi di prolungata siccità ad inondazioni, tipici dei climi tropicali, e ci ricorda come l’acqua è un bene fondamentale da tutelare per tutti. Ed è infatti il cambiamento climatico a provocare l’anticipo di 10-20 giorni nella partenza delle specie.
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Le difficoltà che incontrano gli uccelli migratori
Ma non è l’acqua l’unico elemento rilevante nella vita di questi uccelli, che devono affrontare mille difficoltà nei loro spostamenti. Centinaia di specie di tutte le dimensioni infatti percorrono migliaia di chilometri dai siti di riproduzione a quelli di svernamento e viceversa. Nei viaggi devono convivere con problemi climatici e con elementi vincolati al comportamento antropico: ad esempio, la caccia e il bracconaggio. Inoltre, devono combattere contro l’inquinamento da pesticidi, da piombo, luminoso e acustico.
Specie migratorie che vivono in Italia
Uccelli che arrivano in primavera
Ci sono centinaia di specie migratorie che soggiornano in Italia almeno per una buona parte dell’anno.
In primavera arrivano le marzaiole e il biancone. Le specie più note sono le upupe, le rondini, i rondoni e le cicogne bianche; le ultime fanno i nidi anche nei centri urbani. A fine primavera/inizio estate si palesano il merlo, la capinera, il cardellino, le cince e il verdone. In alta quota si trovano il gracchio e l’aquila reale, mentre nelle zone costiere compaiono gli uccelli di palude. In inverno molte specie artiche che arrivano dal Nord Europa e scendono nel Mediterraneo scelgono l’Italia per soggiornare. Tra queste si trova la pulcinella di mare che raggiunge il Mediterraneo occidentale, ma anche l’anatra, la folaga e il cormorano.
Aquila Reale Di Juan lacruz – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18042076
Uccelli che migrano in autunno
In autunno migrano molte specie nei paesi caldi, principalmente verso l’Africa. Tra questi si trovano rondini, rondoni, balestrucci, succiacapre, fringuelli, aironi, oche, alcune specie di falchi, cicogne, sterne, limicoli e altri uccelli di palude come ad esempio le pavoncelle.
Dove vanno le specie migratorie?
I viaggi che affronta ogni specie dipende della capacità di volo, della velocità e delle condizioni climatiche. Ad esempio i balestrucci svernano in Asia, in Africa nord occidentale o lungo le coste del Mar Rosso, le rondini invece vanno oltre il Sahara, raggiungendo Nigeria, Centro Africa e savane del Sahel. I fringuelli sopravvivono in un clima mite, pertanto la loro migrazione è breve. Le cicogne si spostano in Africa tropicale in inverno mentre in primavera compiono lunghi viaggi verso Spagna, Francia, Italia, Europa centrale ed Europa orientale.
Di Fernando Losada Rodríguez – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=76978004
Quando viaggiano gli uccelli migratori?
Le specie migratorie si spostano durante tutto l’anno: gli spostamenti più noti sono quelli primaverili in arrivo e gli autunnali in partenza verso luoghi caldi, ma anche in estate e in inverno gli uccelli si spostano verso e dal Mediterraneo, come le anatre o i cormorani. Ogni specie ha impresso nel suo DNA il momento migliore per partire: gli uccelli che migrano in gruppo si radunano in grandi stormi e dopo pochi giorni di preparativi partono tutti assieme. Alcuni viaggiano solo di giorno come i falchi (Pecchiaiolo, Nibbio bruno e Falco di palude) e le rondini, sfruttando le correnti calde, altri solo di notte come le allodole, in modo da sfuggire ai predatori.
Falco Pecchiaiolo
Iniziative organizzate dal WWF nel nostro Paese per celebrare la giornata mondiale degli uccelli migratori
In Lombardia, il 13 maggio (oggi) si potrà scoprire l’importanza di ambienti ricchi d’acqua nell’Oasi di Levadina, mentre il 21 il WWF Insubria organizza un’escursione per scoprire l’Oasi WWF del Bassone – Torbiere di Albate (CO) e i suoi stagni, relitti di un’antica torbiera. Il 28 Maggio, presso l’Oasi WWF di Valpredina, esperti ornitologi illustreranno i risultati del lavoro di monitoraggio biennale della migrazione primaverile di rapaci ed altre specie ornitiche in transito nei cieli della zona speciale di conservazione (ZSC) Valpredina – Misma.
Oasi Levadina
In Veneto, il 21 maggio si potranno visitare le Oasi di Cave di Noale (VE), dove cave abbandonate sono state trasformate in un paradiso per gli uccelli acquatici, e l’Oasi della Bora (VR), dove i fiumi e le risorgive che la delimitano danno ospitalità a decine di specie, tra cui il coloratissimo martin pescatore.
Oasi di Cave del Noale
In Emilia-Romagna, l’Oasi Fluviale del Molino Grande (BO), pur colpita con forza dalla recente alluvione, apre le sue porte oggi (13 di maggio) in un’occasione speciale, alla scoperta dell’Oasi e della sua incredibile biodiversità. Domenica 14 maggio, invece si celebrerà la Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori con una passeggiata sul crinale tra la Val Taro e la Val Ceno, scrutando i cieli armati di binocoli, cannocchiali e la famosa app iNaturalist, l’applicazione che permette di scoprire la biodiversità.
In Umbria, all’Oasi di Alviano (TR), il 21 maggio si potrà partecipare ad un laboratorio per famiglie. La vita in una goccia d’acqua” per far scoprire la meraviglia del micromondo delle zone umide e la sua importanza nell’equilibrio dell’ecosistema.
In Abruzzo, all’Oasi Lago di Penne (PE) giovedì 11 maggio i partecipanti potranno vivere un’esperienza unica, esplorando il Lago a bordo di una canoa canadese, mentre il 21 maggio sarà la volta dell’Oasi di Serranella (CH), che apre le sue porte per una giornata piena di visite guidate lungo il percorso del greto del fiume che dà vita all’omonimo lago.
In Campania, sempre il 21 maggio si festeggeranno i 20 anni dell’Oasi di Campolattaro (BN) alla scoperta dell’omonimo lago e dei suoi abitanti.
A Policoro, in Basilicata, (MT) il 14 maggio si potrà diventare birdwatcher per un giorno insieme agli esperti dell’Oasi.
In Sicilia, il 13 maggio si potrà scoprire l’avifauna migratrice presso l’Oasi di Capo Rama (PA), con attività di citizen science per grandi e bambini, mentre il 28 maggio sarà la volta dell’Oasi di Lago Preola e Gorghi Tondi, zona di importanza internazionale per l’avifauna migratrice.