Giornata mondiale contro la malaria, quante persone sono a rischio?
Il 25 di aprile ricorre la giornata mondiale contro la malaria, eradicata in Occidente, ma che provoca ancora molte morti nei Paesi poveri e fondamentalmente in Africa (95%). Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la malattia colpisce ancora molto duramente: nel 2021, infatti, sono stati 247 milioni i nuovi casi di malaria nel mondo, 619.000 le morti. Nel 2020 i casi nuovi erano stati 241 milioni contro 627.000 morti. I numeri indicano che, nonostante l’incremento dei casi sia elevatissimo, le morti sono diminuite. Il lavoro dei medici e delle organizzazioni umanitarie per combattere contro la malattia non cessa mai. Il lema del 2023 è “E’ giunto il momento di sconfiggere la malaria: investite, innovate, implementate”.
Che cos’è la malaria?
Secondo la Fondazione Veronesi, la malaria è una malattia tropicale che ogni anno colpisce più di 200 milioni di persone l’anno. I sintomi sono febbre, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea e compaiono tra i 10 ei 15 giorni dopo la puntura della zanzara (del genere Anopheles), che rilascia dalle sue ghiandole salivari plasmodio, libero di entrare nel circolo sanguigno della persona punta dall’insetto.
I numeri, la malaria tra i bambini e le azioni per combatterla
Secondo l’OMS, nel 2021 quasi 45 milioni di bambini sono stati sottoposti ad attività preventiva contro la malaria in 15 paesi africani; l’incremento è notevole, poiché i dati del 2020 si fermavano a 33,4 milioni e a 22 ancora nel 2019. La terapia preventiva è consigliata a tutti i bambini che vivono nelle zone dove la malaria è presente regolarmente. Grazie all’attività formativa e informativa, i numeri dei bambini che si sottopongono a controlli e terapia preventiva è incrementato notevolmente negli ultimi anni, passando dal 30% al 57%.
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Finora, più di 1,3 milioni di bambini si sono sottoposti ad almeno una dose del vaccino contro la malaria in 3 Paesi africani: Ghana, Kenya e Malawi. Ulteriori 29 Paesi Africani hanno mostrato il proprio interesse nell’acquistare il vaccino contro la malaria. Il vaccino Mosquirix è stato autorizzato alla fine del 2021 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prevenzione della malaria causata da Plasmodium falciparum solo nei bambini che vivono in Paesi ad alto rischio.
I pazienti guariti diventano immuni nei confronti del parassita che ha provocato la malattia, anche se in alcuni casi scompare entro pochi mesi.
Attività umanitaria, medici con l’Africa
Medici con l’Africa Cuamm che lavora in Uganda, un Paese dove il 95% della popolazione è esposta alla malattia (23,7% dei casi totali registrati), per la Giornata Mondiale della Malaria ha organizzato una settimana intera di iniziative in 4 distretti di Lango e Karamoja (Oyam, Otuke, Moroto e Nabilatuk). L’attività si è concentrata sulla distribuzione di zanzariere, la sensibilizzazione, la formazione di attivisti, gli screening nutrizionali, le donazioni di sangue e le visite prenatali e vaccinazioni per il Covid-19.
L’attività che ha svolto l’Associazione umanitaria è stata molto importante. Gli ultimi numeri forniti da Medici con l’Africa indicano che nel 2021 sono stati oltre 530.000 i casi di malaria diagnosticati e trattati dagli operatori del Cuamm, di cui 311.402 bambini con meno di 5 anni; 1.362 le persone decedute a causa della malaria, solo nelle strutture in cui il Cuamm è presente.
Se siete interessati a capire le attività che svolge Cuamm potete trovare tutte le informazioni sulla loro pagina web https://www.mediciconlafrica.org/
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