Il Governo Meloni ha dichiarato di voler eliminare lo Spid in nome di un maggiore utilizzo della carta d’identità elettronica digitale, da qualche anno realtà ma poco utilizzata. Cerchiamo di capire cosa comporterà questa migrazione e quali saranno gli scenari futuri.
Differenza tra SPID e identità digitale
Lo SPID è stato un passo pressoché obbligatorio negli ultimi anni, trattasi di un’identità digitale controllata da diversi gestori (Poste, Aruba, Intesa, ecc.) perciò l’utente poteva scegliere a chi rivolgersi e seguire svariati passaggi prima di ottenerla. I precedenti governi hanno spinto la creazione di milioni di SPID in quanto era necessario per la richiesta dei vari bonus stanziati. Ma essendo anch’essa un’identità digitale, perché il Governo Meloni vuole eliminarla in virtù della carta d’identità digitale? Per una questione di sicurezza.
Lo SPID arriva fino a 2 livelli di protezione mentre la carta ne ha 3, in linea con gli standard europei. La migrazione dovrebbe avvenire in virtù di un progetto molto più grande: nel 2025 arriverà infatti la carta d’identità europea, perciò questo passaggio renderà molto più semplice l’adozione di un nuovo sistema.
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Cosa cambierà con la carta d’identità digitale?
Con la CIE sarà semplice usufruire dei servizi pubblici amministrativi e privati, basterà armarsi di un pin per poter effettuare servizi in rete con un maggiore controllo, anche per i minorenni i cui genitori potranno visionarne le azioni. Attraverso la carta si avrà traccia di tutte le operazioni effettuate che potranno, quindi, essere visionate. I dati personali saranno aggiornati e sarà possibile anche rifiutare o consentire la donazione di organi in caso di morte improvvisa, oltre a fungere da firma digitale per la firma dei documenti.
Senza considerare la massima protezione contro tentativi di pishing e furto di dati. L’obiettivo è dare una forte virata verso la digitalizzazione nazionale, molte persone sono anche restie in tal senso ma con l’aggiornamento delle carte d’identità sarà automatico il passaggio. Il secondo step sarà un utilizzo più ampio della carta d’identità digitale, da usare non solo per la semplice identificazione del soggetto ma anche come strumento di semplificazione del quotidiano. Insomma, sembra che il 2023 porterà con sé tante novità.