Il caos generato dal Superbonus e dai relativi crediti ha preoccupato aziende, banche e tutti gli italiani che avevano all’agevolazione. Adesso è arrivata la conferma ufficiale con un decreto.
Cosa accade con i crediti del Superbonus
Il governo ha ufficialmente approvato l’emendamento al Decreto Superbonus, un testo di sei pagine che impone una detrazione delle spese legate al Superbonus sostenute nel 2024, ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Ciò per cui si è battuto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è che avesse un effetto retroattivo e così sarà. La regola si estenderà anche al sismabonus. Inoltre, a partire dal 2025, le banche non potranno più compensare le rate legate a tutti i crediti di imposta con i debiti previdenziali.
La detrazione in dieci anni delle spese per interventi con il Superbonus coinvolgerà un ammontare totale di detrazioni fruibili di quasi 12 miliardi di euro tra il 2024 e il 2025. A partire dal 2025, le banche e le assicurazioni non potranno più compensare i crediti derivanti dal Superbonus con i debiti previdenziali. Se questa disposizione viene violata, comporta il recupero del credito erroneamente compensato e degli interessi correlati, oltre all’applicazione di una sanzione.
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Le banche, le assicurazioni e gli intermediari finanziari che hanno acquistato i crediti a un prezzo inferiore al 75% del loro valore nominale (solitamente il Superbonus è stato venduto a percentuali intorno all’85%) a partire dal 2025, saranno tenuti a ripartire tali crediti in sei rate annuali di pari importo. Le rate risultanti da questa ripartizione non potranno essere cedute ad altri soggetti o ulteriormente ripartite.
Non sarà più possibile cedere le rate residue di crediti per i quali è stata già utilizzata almeno una rata. Questo significa che chi ha già iniziato a detrarre non potrà più trasferire eventuali residui dei crediti di imposta.
Le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di monitorare
I controlli da parte dei Comuni saranno estesi a tutte le agevolazioni, non limitandosi al Superbonus. Nel caso in cui un’amministrazione comunale rilevasse l’inesistenza totale o parziale degli interventi dichiarati per le agevolazioni, ciò dovrà essere segnalato agli uffici della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate.