Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb, le 4 big della telefonia
Le insidie del consumo
A noi di Ultimedalweb piace informarvi su truffe e insidie che potete trovare quotidianamente nella rete e nel mondo del consumo per potervi difendere. Ultimamente vi abbiamo fornito alcune informazioni su come difendervi dalle truffe informatiche (phishing, smishing, vishing), e su come dire basta alle chiamate anonime, ma anche su come difendervi da qualcuno che vi potrebbe volere rubare i vostri dati su WhatsApp.
I problemi degli utenti con gli operatori di telefonia
Ma non basta. Bisogna sempre stare attenti e controllare bollette, atteggiamenti, rincari… anche con la telefonia si presentano spesso problemi. Chi di voi non si è mai scocciato con il suo principale fornitore di telefonia? o chi invece ha deciso di passare ad un altro operatore, forse allettato dalle tariffe apparentemente più vantaggiose? E in quanti casi accade che un utente sceglie un operatore per avere un servizio completo per i dati, fissi e mobile? Le compagnie più grandi che propongono il servizio completo di telefonia e navigazione sono Wind Tre, Vodafone, Telecom e Fastweb. E sono quelle che hanno un indice maggiore di denunce da parte delle Associazioni di categoria per pratiche di malfunzionamento o sovrafatturazione.
Il Co.Re.Com per tutelare gli utenti, come funziona?
E a proteggere l’utente in questa giungla telefonica ci ha pensato anche l’Antitrust, che ha creato un organo con competenze regionali per controllare l’operato delle compagnie telefoniche territorialmente, e tentare di risolvere le vertenze con le società di telefonia in via stragiudiziale, cioè, senza dovere passare per il Tribunale. Detto organo è il Co.Re.Com. Il suo operato è molto semplice. Chiunque abbia subito un “abuso” da parte di una compagnia telefonica può contattare la sede regionale del Co.Re.Com. e presentare un’istanza per farsi “riparare” il danno subito. Qui trovate l’elenco delle sedi Corecom in tutta Italia.
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Un milione di euro complessivo per le sanzioni dall’Antitrust
Oggi vi parleremo delle 4 principali società di telefonia del Paese, che non hanno adoperato politiche corrette in alcuni dei rapporti con i loro clienti. Se avete osservato delle anomalie, rivolgetevi al Co.Re.Com o alle Associazioni di categoria. Noi vi abbiamo fornito un lungo elenco.
I quattro principali operatori italiani di telefonia sono stati multati dall’antitrust per fatturazioni avvenute dopo il recesso da parte dei clienti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha applicato sanzioni alle 4 compagnie nella seguente misura: Vodafone 400 mila euro, Wind Tre 300 mila euro, Telecom 200 mila euro e Fastweb 100 mila euro. I comportamenti sanzionatori sono stati riscontrati nella gestione del passaggio degli utenti ad altri operatori o nella recessione dal contratto di telefonia.
Antitrust, gli atteggiamenti scorretti riscontrati
Secondo l’Antitrust le 4 compagnie telefoniche avrebbero posto in essere situazioni di fatturazione post-recesso con addebito diretto sul conto del cliente, nonostante l’avvenuto passaggio di contratto ad un altro operatore. In altre occasioni le società avrebbero consentito la doppia fatturazione dei canoni a carico dell’utente, che si è trovato nella situazione di dovere saldare due conti. Secondo l’organo di controllo dei consumatori, le “colpe” sono da attribuire ai sistemi informatici non allineati dei grandi operatori, che nulla hanno fatto per evitare il protrarsi della situazione anomala. Ora Wind Tre, Vodafone, Fastweb e Telecom dovranno rispondere all’Autorità entro 90 giorni indicando le misure adottate per porre rimedio alle criticità riscontrate.
Codacons, multe irrisorie
Il Codacons annuncia in un comunicato che le multe inflitte dall’Antitrust a Vodafone, Wind, Telecom e Fastweb sono “irrisorie” . Secondo il presidente del Codacons, Gianluca Di Ascenzo, “Il vero problema è che l’entità irrisoria delle sanzioni applicabili all’Antitrust spinge le compagnie telefoniche ad inserire in bilancio le multe dell’Autorità come ordinario “rischio di impresa”, nella consapevolezza che le pratiche scorrette porteranno loro incassi superiori al valore delle sanzioni”.