Finalmente si sblocca la terza rata di 18 miliardi di euro
Del Pnrr vi abbiamo già parlato. Il Pnrr è il piano nazionale di resilienza, quel progetto dell’Unione europea che ci vede beneficiari di molte sovvenzioni e ci consente di portare a casa i fondi del Next Generation, ovvero 235 miliardi di euro. Una parte è a fondo perduto e una parte è concessa come finanziamento agevolato. In cambio è prevista la realizzazione di una serie di riforme e il raggiungimento di alcuni obiettivi di spesa.
La terza rata corrisponde a 18,5 miliardi di euro, appena approvati. 500 milioni di euro sono stati spostati alla IV rata. Vediamo perché.
Per approfondire:
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
“Questo asilo non s’ha da fare” e i 19 miliardi del pnrr bloccati
PNRR, pronti 550 milioni per le start-up, chi può far domanda?
7.500 posti letto per studenti universitari diventano 60 mila
Nella giornata odierna abbiamo ricevuto la notizia che finalmente si è sbloccata la terza rata dei fondi PNRR, con alcuni mesi di ritardo. Il governo, rappresentato dal ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, ha studiato un piano per contrastare le obiezioni europee, che riguardavano in particolare l’obiettivo non raggiunto di aggiungere 7.500 posti letto in studentato entro la fine del 2022.
Raffaele Fitto
Il governo aveva confermato di avere raggiunto tale soglia, nonostante le manifestazioni studentesche come protesta al caro affitti nelle sedi di studio principali (Milano, Firenze, Roma, Napoli). Tuttavia, secondo Bruxelles, una parte dei posti letto era preesistente e non avrebbe dovuto essere contata nel finanziamento. Su queste posizioni Europa e Italia sono rimaste ferme per mesi.
Oggi siamo stati edotti della notizia definitiva, che prevede che l’Italia, al posto di creare 7.500 posti letto, crei un numero complessivo di 60 mila posti letto universitari entro la fine del 2026. Quest’obiettivo è legato alle scadenze della quarta rata del pnrr (a giugno 2023).
La rinuncia del governo a 500 milioni di euro
Il compromesso prevede che la terza rata arrivi senza la quota prevista per i posti in studentati: pertanto lo Stato rinuncia a 500 milioni di euro nell’immediato. Questa somma sarà integrata, tuttavia, negli obiettivi della quarta rata. La somma totale delle due rate resta 35 miliardi di euro, a obiettivi conseguiti.
I fatti hanno reso felice il governo, che assicura che “l’Italia non perderà un euro” e così zittisce le opposizioni, che critticavano il mancato rispetto degli obiettivi europei del PNRR. Anche se, a quanto par, il governo non ha lasciato per straada i fondi per la ricostruzione e lo sviluppo, le opposizioni non sono d’accordo sul suo operato. Secondo Elly Schlein “si dimostra l’incapacità di questo governo di gestire questo grande piano, unico e irripetibile“.