Piemonte, ecco l’antica costruzione che ispirò il Nome della Rosa
Le numerose fotografie e anche i video mostrano la costruzione che sto per raccontarvi costruita in salita sulla vetta di una montagna. Talvolta nevica o si mischiano, nelle giornate più fredde, ghiaccio e vapore creando così uno scenario immemorabile. Questa costruzione può essere raggiunta in macchina, in pullman (indicato soprattutto per scolaresche e gruppi di turisti), in treno + navetta.
Dall’interno all’esterno, tra percorsi e scale antichissime, si respirano gli anni Mille e, ancora meglio, l’atmosfera del romanzo e poi del film Il Nome della Rosa. La Sacra di San Michele è stata scelta come scenario di ispirazione per questo noir medievale.
Di fatto una biblioteca millenaria c’è, architetture rifinite e imponenti ci sono, esiste lo Scalone dei morti che conduce all’ingresso della chiesa. Ma raccontiamo meglio, storia e caratteristiche di questa costruzione.
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Sacra di San Michele: descrizione
La Sacra di San Michele, associata anche al nome di Sant’Ambrogio di Torino, è arroccata sulla vetta del Monte Pirchiriano, Val di Susa. In passato, veniva utilizzata anche per proteggersi da razzie e questo passato l’ha resa nota anche per leggende come quello di Bell’Alda.
Nel XIX Secolo, quindi molto in là della sua costruzione originale, divenne insediamento della congregazione dei padri rosminiani, il che la rende famosa per essere sede di un ordine che ha come padre fondatore un beato che fu amico di Manzoni, impegnato politicamente, prima condannato dalla chiesa (da Pio VIII a Benedetto XVI) e poi riabilitato e beatificato.
La Sacra di San Michele, partendo dagli anni mille fino al 1400 subì delle modifiche, anche dei momenti di declino e poi di valorizzazione, soprattutto nel Novecento. Nel 2018 un incendio è divampato senza creare danni. Nel 2017, si è chiesto l’inserimento dell’antica abbazia della costruzione all’interno del patrimonio Unesco. Il motivo spiega bene quello che si visita quando si va a visitare la Sacra di San Michele: uno dei più antichi paesaggi culturali degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale.
Quando visitare la Sacra di San Michele
Con la bella stagione che arriva, ancora un po’ lontana ma comunque all’orizzonte, si possono programmare weekend dedicati alla visita della Sacra di San Michele, dal sito vediamo solo un momento di chiusura, è invernale, dal 8 al 31 gennaio 2024 esclusi sabato e domenica. Questo perché, ci sono le messe e la vita liturgica ha un elenco di orari indicati in una pagina a parte. Ecco le informazioni per visitare la Sacra di San Michele tutti i giorni, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale per scoprire eventuali cambiamenti o notizie giornaliere su orari e aperture.
ORARIO INVERNALE – DA NOVEMBRE A FEBBRAIO
Lunedì – Sabato: continuato 9.30-16.30
Domenica: continuato 10.45-16.30
Giorni festivi (1°novembre, 8 dicembre, 6 gennaio): continuato 10.45-16.30
25 dicembre e 1° gennaio: continuato 13.00-16.30.
ORARIO ESTIVO – DA MARZO AD OTTOBRE
Lunedì – Sabato: continuato 9.30-17.30
Domenica: continuato 10.45-17.30
Giorni festivi (Pasquetta, 25 aprile, 1°maggio, 2 giugno): continuato 9.30-18.30
AGOSTO
Lunedì – Sabato: continuato 9.30 -18.30
Domenica: continuato 10.45-18.30
15 agosto: 10.45-18.30
ORARI IN VIGORE
Lunedì – Sabato: 9:30 – 16:30
Domenica: 10:45 – 16:30
Sentieri esterni alla Sacra di San Michele
L’organizzazione interna della Sacra di San Michele consiglia di organizzare le visite della struttura e dei suoi itinerari considerando il meteo (pioggia, vento e anche temperature elevate in estate e primo autunno). Molti turisti raggiungono la costruzione anche con la bicicletta, si consiglia vestiamo comodo, scarpe da trekking, zaino accessoriato, acqua da bere.
Tra gli itinerari a piedi c’è il sentiero 501 da Frazione Mortera ad Avigliana. Dislivello 300 metri, tempo di percorrenza 1h30′, difficoltà media, periodo idea da primavera ad autunno. Troviamo anche due tratti della Via Francigena, la 502 da Sant’Ambrogio di Torino e la 503, da Chiusa San Michele. Un’ora e mezza circa di percorrenza, dislivello 600 metri, difficoltà media. Troviamo anche un via ferrata, quella di Carlo Giorda, dedicata ad un appassionato e maestro alpinista. Questo itinerario ha come pezzo forti due ponti sospesi. Il tempo di percorrenza qui è più lungo, 4-5 ore giornaliere. Anche qui, periodo consigliato da primavera all’autunno. Percorso difficile, consigliata ad escursionisti esperti di arrampicata.