È morto all’età di 91 anni lo stilista Nino Cerruti, uno dei nomi più di spicco della moda italiana.
Nato a Biella, aveva ereditato giovanissimo l’impresa di famiglia, che aveva iniziato a guidare nel 1950, ad appena di 20 anni. Maestro di Giorgio Armani, era molto amato da Coco Chanel , che si era innamorata dei suoi pantaloni.
Designer ufficiale della scuderia di Formula 1 Ferrari , famosissima anche la sua giacca decostruita degli anni Settanta.
Tanti i messaggi di cordoglio. Gilberto Pichetto, viceministro dello Sviluppo Economico ha affermato: “Lo ricorderò sempre con affetto e stima, per le sue intuizioni, la competenza e la lungimiranza con cui ha fatto grande la moda italiana, esportando il nostro made in Italy nel mondo”.
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Anche Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda lo definisce : “Un grande innovatore, un creativo visionario e precursore di molte realtà di oggi”. E aggiunge: “Ci legava un rapporto di tanti anni. Un uomo unico e spesso gli ripetevo che era l’uomo più chic d’Italia. Non solo per le sue scelte come creativo e imprenditore, ma anche personalmente. Aveva il perfetto phisique du role per rappresentare l’eleganza maschile e italiana”.
Poi continua: “Lascia una grande eredità: il coraggio di investire e di credere nei giovani. Fu lui a credere in un giovanissimo Giorgio Armani di cui è stato maestro. Ha visto in maniera anticipatrice il potenziale della moda maschile e la necessità di focalizzarsi su questo universo di stile”.
Anche Giorgio Armani ha lasciato il suo sentito e commosso commento di cordoglio: “Apprendo con grande tristezza della scomparsa di Nino Cerruti. Nonostante negli anni i nostri contatti si fossero diradati, l’ho sempre considerato una delle persone che hanno avuto una reale e positiva influenza sulla mia vita. Da lui -sottolinea lo stilista-ho appreso non solo il gusto della morbidezza sartoriale, ma anche l’importanza di una visione a tutto tondo. Come stilista e come imprenditore. Il signor Nino aveva uno sguardo acuto, una curiosità vera, la capacità di osare. Mancherà quel suo modo gentile di essere autorevole e anche autoritario”