È un video orribile quello che sta girando sul web e che riprende Matteo Falcinelli, uno studente italiano torturato dalla polizia di Miami con la tecnica dell'”incaprettamento“. I genitori si scagliano contro i poliziotti e promettono giustizia.
Che cosa ha fatto Matteo Falcinelli?
Un video lungo 13 minuti in cui si vede un giovane che urla e supplica, la voce di Matteo Falcinelli non è abbastanza per fermare la barbarie della polizia di Miami che lo ammanetta con le mani dietro la schiena e stringe le corde intorno alle caviglie, in un incaprettamento che figura come tortura. Lo studente italiano di 25 anni originario di Spoleto era in città per studiare presso la Florida International University quando è stato fermato per un controllo fuori da un locale. I poliziotti gli hanno requisito i cellulari, comportando una risposta ritenuta eccessiva dalle forze armate, tanto da portarlo alla stazione di polizia dove è avvenuto il fatto.
L’accaduto risale a febbraio ma il video è stato pubblicato solo ora, facendo il giro del mondo. Il ragazzo è stato anche tenuto a terra con la pericolosa manovra che prevede un ginocchio al collo, la stessa che ha ucciso George Floyd nel 2020. Falcinelli ha passato una notte in prigione prima di essere liberato dagli amici del college che gli hanno pagato la cauzione, con l’obbligo di seguire un programma rieducativo.
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Il ragazzo ha tentato il suicidio
Qualsiasi sia la motivazione del suo comportamento, comunque, la risposta della polizia di Miami è stata eccessiva, tanto da spingere la famiglia del ragazzo a sporgere denuncia per arresto illegittimo, abusi e torture. Il video ha avuto un impatto talmente forte da smuovere anche l’attenzione internazionale: il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha sollecitato l’intervento dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Jack Markell.
Intanto la madre ragguaglia sulla situazione di Falcinelli che è preoccupante sia dal punto di vista psicologico che fisico.
“Quello che ha subito mio figlio non dovrà succedere mai più a nessun’altra persona al mondo, tanto meno a un ragazzo di 25 anni, studente universitario all’estero. A Matteo, ragazzo solare, intraprendente e pieno di vita hanno tolto il sorriso e distrutto i sogni portandolo addirittura a cercare di togliersi la vita. È stato torturato: basta guardare i video per rendersene conto. Le azioni della polizia hanno rievocato in me le torture che la Gestapo attuava durante la Seconda guerra mondiale ai prigionieri e io andrò fino in fondo per ottenere giustizia”.
“Matteo sta male, molto male. Gli hanno distrutto la vita. È seguito da psicologi e psichiatri. Inizialmente è stato ricoverato in un ospedale a causa delle gravi ferite che aveva riportato. In seguito è stato trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio suicidio – a causa delle brutali torture che gli sono state inflitte ha tentato di togliersi la vita più volte. Ancora adesso la notte sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando. Lo devo sorvegliare giorno e notte”.
“Mio figlio ha danni ai nervi di entrambe le mani provocati dalle manette strette fino all’inverosimile, non gli circolava più il sangue: all’inizio non riusciva nemmeno a tenere una tazza in mano, e adesso non riesce ad aprire il tappo di una bottiglia e ha entrambe le mani addormentate. Oltre a quello ha anche seri problemi al collo e alla schiena”.