Laura Bassi, rientro dall’Antartide con materiale per 8 progetti del PNRA

By Ana Maria Perez

Laura Bassi, la rompighiacci dell’OGS

Se non avete mai sentito parlare di Laura Bassi, non illudetevi che sia una bella donna, una delle tante storie di gossip con cui vi intratteniamo, Perché a noi piacciono le storie irriverenti, ma anche quelle toste, impregnate di storia e di cultura. O di ricerca. Ed è il caso della Laura Bassi, la nave rompighiaccio dell’OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) utilizzata per svolgere attività di ricerca scientifica ad alti livelli in Antartide. La notizia è che la Laura Bassi è rientrata in Italia e tra qualche giorno arriverà alla base da dov’è salpata: La bella città di Trieste. Ma dov’era?

Spedizione da record in Antartide

La Laura Bassi era salpata da Trieste il 17 novembre del 2022, con destino Nuova Zelanda. Il 5 gennaio 2023 la nave ha lasciato il porto di Lyttelton verso la Stazione Mario Zucchelli e il Mare di Ross. La Laura Bassi, l’equipaggio ed i tecnici a bordo (46 tra tecnici, ricercatori e ricercatrici) sapevano che avrebbero dovuto raccogliere materiale per svolgere otto progetti finanziati dal PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide), ma non sapevano che avrebbe stabilito un primato. Tuttavia, in un messaggio inoltrato via twitter il 31 gennaio, il personale a bordo ha confermato che l’imbarcazione era arrivata nella Baia delle Balene, 78° 44.280’S nel Mare di Ross.

Nessun altro era mai arrivato così a sud in Antartide.

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Il comandante della nave, Franco Sedmak, aveva dichiarato la sua preoccupazione per il grande cambiamento climatico, dimostrato dalle caratteristiche ambientali che avevano riscontrato i ricercatori ed il personale tecnico coinvolto nella spedizione. Sedmak ha ricordato che nel 2017 in un’altra missione i ricercatori avevano trovato un ghiaccio impenetrabile. Perciò era sorpreso che in un lasso di tempo così breve, le condizioni ambientali fossero mutate considerevolmente.

La “Laura Bassi” è stata impegnata cinque lunghi mesi nella 38° spedizione italiana del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Tra le attività che ha svolto, i campionamenti nell’ambito del progetto “Bioclever”, coordinato dall’Istituto di Scienze polari del CNR, oltre alle attività in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare.

Il rientro in patria della Laura Bassi

Il Primato Nazionale aveva già anticipato la notizia del rientro in Italia della Laura Bassi il primo aprile, con una notizia pubblicata anche via twitter

Ieri, lunedì 17 di aprile la Laura Bassi è approdata in patria, a Ravenna, completando la sua 38esima missione in Antartide, finanziata dal Ministero della Ricerca e coordinata dall’Enea per la pianificazione logistica e dal CNR (Consiglio delle Ricerche) per la programmazione scientifica. La nave è riuscita a recuperare campioni provenienti dalle attività che si sono svolte nella Stazione Mario Zucchelli.

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La Laura bassi ha portato in patria i primi campioni di ghiaccio del progetto internazionale Beyond Epica-Oldest Ice, coordinato dall’Istituto Scienze Polari del CNR, in co-partecipazione con altri 9 Paesi. Il progetto mira a ricostruire l’evoluzione del clima terrestre negli ultimi 1,5 milioni di anni attraverso lo studio del ghiaccio più antico del mondo. I campioni sono stati recuperati e poi sezionati in segmenti di circa un metro di grandezza; poi, sono stati stoccati in 24 casse trasportate da Concordia fino alla base italiana Mario Zucchelli, dove sono state inserite in una speciale cella refrigerata containerizzata, caricata successivamente sulla Laura Bassi.

La campagna oceanografia ha eseguito il lancio e recupero di boe per lo studio della circolazione marina, dell’atmosfera e della pesca scientifica, indagini di laboratorio biologico e chimico-fisico e messa a mare e recupero di mooring. I mooring sono sistemi di misura ancorati sui fondali per studiare le caratteristiche della colonna d’acqua.

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