Tatuaggi e cancro, è vero che tatuarsi potrebbe aumentare il rischio di ammalarsi? Una ricerca ha scoperto qualcosa…
L’aumento delle persone con tatuaggi
Sempre più persone decidono di tatuarsi. Per la moda del momento, per la voglia di trasgredire o perché ormai i tatuaggi sono diventati una forma di comunicazione, oltre che d’arte. Ma avete mai pensate agli effetti sulla salute a causa della presenza di inchiostro permanente sotto la pelle? Alcune ricerche hanno trattato questo argomento e hanno scoperto che i tatuaggi potrebbero essere associati a un aumento del rischio di determinate patologie, in particolare tumori della pelle e del sistema linfatico. Anche se la relazione esatta tra tatuaggi e queste malattie non è ancora completamente chiarita, l’accumulo di particelle di inchiostro nei linfonodi è un aspetto su cui riflettere.
I linfonodi sono piccoli organi situati in diverse aree del corpo, come il collo, le ascelle e l’inguine. La loro funzione è filtrare le sostanze presenti nel sistema linfatico, per cui quando una persona si tatua, una parte dell’inchiostro può superare la barriera cutanea e raggiungere il sistema linfatico, accumulandosi nei linfonodi.
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Gli inchiostri utilizzati
Uno degli aspetti che le ricerche hanno preso in considerazione è che l’inchiostro utilizzato nei tatuaggi contenga sostanze chimiche potenzialmente dannose. Alcuni pigmenti possono includere metalli pesanti o altre componenti che, una volta introdotte nel corpo, potrebbero provocare reazioni avverse o accumularsi nei tessuti per lungo tempo. Alcuni colori sembrano essere più problematici di altri, ma non è ancora chiaro quali siano gli effetti a lungo termine.

Le varie problematiche (probabilmente) legate ai tattoo
Un altro elemento preso in considerazione dalla ricerca è la rimozione dei tattoo tramite laser. Ciò consiste nell’eliminare o attenuare il disegno sulla pelle, ma non è così semplice. Durante il trattamento, il laser frammenta le particelle di inchiostro, che vengono poi eliminate dal sistema immunitario. Tuttavia, la dispersione di queste particelle nel corpo potrebbe avere effetti ancora non completamente compresi. Tralasciando gli effetti collaterali come cicatrici, alterazioni della pigmentazione cutanea e il dolore acuto.
Un altro problema spesso sottovalutato è che i tatuaggi possano interferire con la diagnosi di alcune malattie della pelle. I pigmenti utilizzati possono rendere più difficile l’identificazione di lesioni sospette, come nei irregolari o cambiamenti nel colore della pelle, che potrebbero essere segni precoci di melanoma o altre patologie dermatologiche. Un motivo per evitare tatuaggi molto grandi, specialmente se si è soggetti predisposti geneticamente a patologie della pelle.

Nessuno deve farsi un tatuaggio? Non stiamo dicendo questo, ma è bene ponderare a fondo sulla questione. È importante informarsi adeguatamente prima di procedere, senza mai dimenticare di scegliere professionisti rinomati. Per chi ha già tattoo, effettuare controlli periodici della pelle e consultare specialisti in caso di anomalie o sintomi persistenti è consigliato. Inoltre, chi desidera rimuovere un tatuaggio dovrebbe affidarsi a centri medici specializzati per ridurre al minimo i possibili effetti negativi.
La ricerca su questo argomento è ancora in corso, ma prima di arrivare a un esito, sarebbe bene aumentare la consapevolezza dei possibili rischi e la scelta di professionisti esperti quali strumenti migliori per ridurre eventuali pericoli legati ai tatuaggi.