Roma città libera: questo lo slogan nella 29° giornata di memoria contro le mafie. Ecco il nostro racconto

By Iole Di Cristofalo

Roma città libera, al corteo della 29° giornata di memoria contro le mafie.

Libera è un’associazione di associazioni che contrasta le mafie e appoggia tutte le iniziative di denuncia ma anche di cambiamento che portano all’uscita dalla cultura mafiosa e da ciò che la genera o l’alimenta. Questi sono alcuni dei concetti espressi da Don Luigi Ciotti, fondatore prima del Gruppo Abele per aiutare chi esce dalle tossicodipendenze e poi di Libera.

Da più anni, il corteo del 21 marzo di memoria contro le mafie, e di stimolo alla lotta, all’azione e al pensiero contro il crimine organizzato, viene vissuto con partecipazione crescente e sempre sul pezzo dell’attualità e della cronaca. Don Ciotti nel suo discorso ha anche parlato di donne che contrastano la mafia anche quando sono cresciute o nate in famiglie della criminalità organizzata.

Memoria contro le mafie 2024

Rita Atria è l’esempio storico di una donna che ha contrastato accanto alla cognata Piera Aiello la mafia nel proprio nucleo famiglia. Il sacerdote fondatore di Libera ha parlato di un percorso di uscita e denuncia complesso che deve mettere in moto tantissimi strumenti di tutela oltre che giuridici e di indagine. E le donne, che sono fattore di cambiamento importante, sono ormai al centro dei temi di attualità e di cronaca più urgenti: violenza, femminicidi, sostegno sul lavoro, contrasto a disuguaglianze e discriminazioni.

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Lo slogan Roma Città Libera fa appello al famoso film di Roberto Rossellini, Roma Città Aperta con l’immagine di Anna Magnani che ha interpretato una donna, futura moglie di un partigiano nascosto, che morirà uccisa dai nazisti mentre veniva portato via il marito. La memoria delle vittime di mafie si unisce così anche al contrasto sul ritorno di idee e comportamenti di ideologia fascista e anche perché non si è lontani dal 25 aprile dove si ricordano Liberazioni ed eccidi nazisti in Italia, partendo da Roma.

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, presente nel corteo di memoria contro le mafie.

Il Sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha partecipato attivamente alla manifestazione di impegno e memoria contro le mafie, affiancando il sindaco di Roma, Gualtieri e Lamberto Giannini (prefetto di Roma), Maurizio Landini (Cgil), Nicola Frantoianni (Sinistra Italiana). Durante l’evento, Decaro ha lanciato un forte messaggio: “La lotta contro la criminalità organizzata richiede non solo azioni legali, ma anche un impegno tangibile da parte della società civile, delle associazioni, dei sindaci e di ciascuno di noi. La partecipazione a questa manifestazione dimostra chiaramente da che parte sta il paese”.

Il sindaco ha ricevuto solidarietà da numerose associazioni e esponenti, anche nella giornata di memoria contro le mafie. Si disapprova la modalità del Ministero dell’Interno di istituire una commissione antimafia per valutare lo scioglimento del comune a causa di infiltrazioni criminali. Decaro sta difendendo l’operato della sua giunta durante questi anni, mostrando in aula un consistente volume di documenti che attestano l’impegno del Comune di Bari nella lotta contro i clan e la mafia.

“A Bari ci sono 14 clan, ma questa città è soprattutto ricca di persone oneste, molto più numerose dei criminali”, ha sottolineato Decaro in questi giorni. “La comunità barese ha compreso l’importanza di non voltare le spalle al problema della mafia, ma di affrontarlo con determinazione, privandola di territorio, risorse e, soprattutto, influenza sulle nuove generazioni, attratte dalla prospettiva di guadagni facili”.

Bari non si tocca: manifestazione in Piazza Ferrarese, sabato 23 marzo 2024

Sabato 23 marzo, in Piazza Ferrarese di Bari, si terrà la manifestazione “Bari non si tocca”, volta a sostenere il sindaco e l’amministrazione comunale. L’iniziativa, promossa dal PD Puglia con il sostegno della Cgil regionale, ha incluso l’annullamento dell’assemblea regionale per concentrare gli sforzi su questa importante causa.

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Antonio Decaro, in questi giorni ha affrontato il tema dell’infiltrazione dei clan nei partiti di maggioranza e di opposizione. “Abbiamo una responsabilità in questo senso”, ha ammesso il sindaco, “poiché tra gli arrestati figurano anche individui legati all’ambito politico. Queste persone cercano costantemente di inserirsi dove possono esercitare influenza. La nostra giunta non ha mai avuto questioni giudiziarie né cambi di assessori.

Abbiamo gestito gare per un miliardo di euro senza incidenti. Nel corso degli anni, abbiamo presentato numerose denunce e lavorato per erigere un muro invalicabile contro la criminalità organizzata. È necessario unire le forze e creare un fronte comune. Bari non è più la città degli anni ’90, ma dobbiamo continuare a combattere la zona grigia dove prospera l’illegalità”. Tra le notizie di questi giorni, c’è anche questo caso: il Viminale invierà ispettori alla prefettura di Bari per indagare sul coinvolgimento di un funzionario con un clan mafioso locale.

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