Il Natale cambia nome, non è più così come lo conosciamo? Secondo l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole è tempo di cambiare! Ovviamente non mancano le polemiche, scopriamo di più!
Perché il Natale cambia nome?
L’Italia è piena di riferimenti religiosi per le proprie festività, ma anche il resto del mondo; tuttavia una di queste feste sta raccogliendo una polemica molto forte in quanto una proposta dell’Istituto universitario europeo di Fiesole dice che è arrivato il momento di cambiare il nome del Natale in quanto ha troppi riferimenti religiosi e contrasta con le politiche di inclusività, uguaglianza etnica e razziale dell’Eui. È stato proprio il presidente a fare questa proposta aggiungendo che le festività cattoliche e religiose dovrebbero essere comunque inserite nei calendari, tuttavia la loro nomenclatura deve necessariamente cambiare per essere più inclusiva.
Secondo l’istituto non verrà cambiata in alcun modo la celebrazione della festività, ma solo il nome con cui verrà chiamata. Anche la celebrazione di fine anno non subirà alcuna modifica e saranno comunque ricchi di riferimenti natalizi religiosi che fanno parte della cultura europea da sempre. L’idea è nata dal fatto che l’istituto accoglie numerosissimi studenti da ogni parte del mondo e questa inclusione si traduce anche col rendere più neutrali le varie festività cattoliche.
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Le reazioni del modo politico
Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere, e come previsto, non hanno accolto molto bene questa novità. “Se il presidente dell’Eui vuole annullare il Natale, allora si trovi anche un’altra sede per svolgere la sua attività” queste le parole di Alessandra Gallego, consigliera metropolitana della città di Firenze di Fratelli d’Italia, per indicare il fatto che l’istituto si trovi proprio all’interno di un edificio creato per scopi religiosi. Secondo la consigliera si tratta di una decisione completamente fuori luogo e deve essere necessariamente revocata.
Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Marco Stella esordisce col dire che “Questa non è laicità ma laicismo“, una frase d’impatto che viene in seguito argomentata con le seguenti parole: “una sana laicità prevede pluralismo e dialogo, non la cancellazione della storia e dell’identità. Fa un po’ sorridere, oltretutto, vedere che questa idea arriva da un istituto universitario che ha sede in uno storico convento cattolico“.
Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega spera vivamente in un cambio di rotta dell’istituto affermando che queste idee rappresentano la volontà di cancellare la nostra cultura a favore di integrare quella di altri paesi. Questo dovrebbe essere impensabile da accettare secondo la Lega e aggiunge che “non ci può essere rispetto per gli altri se non impariamo a rispettare innanzitutto noi stessi“. Una forte presa di posizione da parte del partito che spinge fortemente per un cambio immediato di rotta.
E voi sareste d’accordo sul cambiare nome al Natale?