Cambiamenti climatici e animali a rischio estinzione: come iniziamo il 2024? Ecco dati, racconti e progetti di salvataggio

By Iole Di Cristofalo

Animali a rischio estinzione
Sapete il vero motivo per cui le giraffe rischiano di sparire e gli orsi polari non riescono più a nutrirsi tra i ghiacci? (foto di Pixabay)

Animali a rischio estinzione: in un anno il numero di specie in pericolo è cresciuto

In questo articolo raccontiamo alcune storie di animali a rischio estinzione, specie simbolo della biodiversità climatica. Secondo gli ultimi dati, nel mondo sono a rischio di sparizione totale più di 44 mila specie animali, mentre più di centomila specie sono minacciate dall’attività umana e dalla crisi climatica che sta colpendo tutti i continenti.

Nel rapporto Iucn, presentato a Cop28 a Dubai, è emerso che tra il 2022 e il 2023 c’è stato l’aumento a duemila del numero di specie ritenuto a rischio di estinzione. Per ogni animale a rischio ci sono sempre studi specifici sulle minacce che provocano la diminuzione crescente e il pericolo di sparizione totale. Proprio dai progetti di ricerca arrivano le soluzioni di salvataggio, ci vuole però anche tanta sensibilizzazione perché tra le cause troviamo l’inquinamento, il commercio illegale di animali, il bracconaggio. Ecco allora cinque storie di specie e animali a rischio da conoscere, caratterizzano la fine del vecchio anno e l’inizio del nuovo.

Elefanti dello Zimbabwe a rischio estinzione a causa della siccità

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Ifaw, Fondo Internazionale per il benessere degli animali, ha reso noto che negli ultimi anni, partendo dal 2019, la siccità ha provocato la morte di almeno 200 elefanti. Anzi, per essere più precisi, il prosciugamento delle pozze d’acqua è stata la causa certa di morte per almeno 100 pachidermi.

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Gli animali simbolo dell’Africa stanziavano nel più grande parco dello Zimbabwe, la siccità oltre a provocare la moria porta al loro spostamento verso nuove aree dove ci sono stanziamenti umani e dove sono a costante rischio di bracconaggio.

Lo Zimbabwe è il paese con la seconda popolazione più grande di elefanti, un gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico sta studiando gli effetti della crisi sull’Africa meridionale per salvare gli elefanti ma anche monitorare lo stato di salute di altri animali selvatici.


Giraffe della Tanzania muoiono a causa delle piogge eccessive

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Ogni animale ha le sue caratteristiche e un altro grande mammifero simbolo dell’Africa è la giraffa. Questo animale come cammelli e dromedari ha una forte resistenza al caldo, resiste a lunghi periodi senza acqua ma non sopporta i parassiti. Un team dell’università di Zurigo sta monitorando da anni gli effetti del clima e ha dedicato anni di osservazione sulle giraffe della Tanzania, ben 2400 esemplari osservati in otto anni.

Gli esperti hanno scoperto che le giraffe hanno numerosi sistemi di protezione contro gli eccessi termici, resistono al caldo, al freddo, alla siccità. Però, hanno un sistema immunitario sensibili ai danni provocati dai parassiti che crescono a causa dell’eccesso di piogge e umidità.

Le popolazioni di giraffe e soprattutto gli esemplari più giovani vengono messi a rischio non dalla siccità ma dalle piogge abbondati e anche queste possono diminuire o aumentare a causa dei cambiamenti climatici in corso.

Orsi polari e rischio estinzione: cause e progetti per salvare questa specie simbolo dell’Antartide

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Gli orsi polari vivono in un ambiente climatico estremo per eccellenza e il loro declino è iniziato più di ventimila anni fa, però l’inquinamento e il bracconaggio stanno facendo scorrere più velocemente la sabbia della clessidra. Le acque più calde portano gli orsi ad avere meno cibo ed essendo grandi nuotatori oltre che cacciatori, spostandosi raggiungono città e problemi di convivenza con l’uomo che decide anche di braccarli per carne e pelliccia. Un team dell’università di Copenhagen sta monitorando diverse famiglie di orsi bianchi sulle coste della Groenlandia. Hanno scoperto che questi animali anche per capacità genetiche diverse possono adattarsi a nuove abitudini alimentari, da qui un modo per salvarli dall’estinzione certa.

Gli orsi polari servono anche a contrastare l’aumento di altri grandi cacciatori o di pesci non carnivori, insomma contribuiscono a mantenere un importante equilibrio biologico. Gli scienziati stanno studiando proprio il DNA ambientale con una tecnica di monitoraggio non invasivo. “Le analisi del DNA vengono svolte direttamente prelevandolo dalle cellule presenti all’interno delle orme rilasciate dall’animale sulla neve. Questa metodologia si basa sul fatto che ogni essere vivente rilascia nell’ambiente materiale cellulare che lo identifica geneticamente. Le gelide temperature dell’Artico, inoltre, eviterebbero la degradazione del materiale, rendendo questa una tecnica adatta alle condizioni climatiche estreme che qui si registrano“.

12% di specie di uccelli uccise con deforestazione e specie aliene.

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L’attenzione ai piccoli animali è importante, come si è attenti al rischio di sparizione delle api è altrettanto necessario monitorare il rischio estinzione di uccelli e pesci. Le nostre acque dolci sono in pericolo per questo, presto potrebbero rimanere senza più rettili o animali a sangue freddo che necessitano di biodiversità per sopravvivere.

A contare quante specie di uccelli sono sparite a causa dell’uomo ci sono gli studiosi dell’Università di Goteborg. La ricerca si è concentrata sulla Nuova Zelanda ma i dati raccontano molto anche di altre parti del mondo, ad esempio le Isole tropicali. Tra inquinamento, cacciagione, non rispetto dei limiti di suono e anche per commercio illegale, è sparito il 12% di specie di uccelli esistenti partendo dal 1500. Secondo gli studiosi, l’uomo ha inciso molto sul numero di volatili nelle isole di piccole dimensioni, quelle che ricche di foreste permettevano di vivere nascoste e ben nutrite ben 570 specie di uccelli.

La deforestazione di aree come le Hawaii, le Azzorre, Tonga e anche l’introduzione di specie aliene dovuto a necessità di allevamento e agricoltura estensiva ha causato la diminuzione del numero di uccelli. “Il mondo – spiega il ricercatore Soren Faurby – potrebbe non solo aver perso molti uccelli affascinanti, ma anche i loro vari ruoli ecologici, che probabilmente includevano funzioni chiave come la dispersione dei semi e l’impollinazione. Ciò avrà avuto effetti dannosi a cascata sugli ecosistemi quindi, oltre all’estinzione degli uccelli, avremo perso molte piante e animali che dipendevano da queste specie per la sopravvivenza“.

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