Robbie Williams senza peli sulla lingua: “non riuscivo a tenerlo nei pantaloni”

By Luana Pacia

Robbie Williams è il cattivo ragazzo a cui non riusciamo a non voler bene, anche quando si sposa, mette su un po’ di pancia e perde la sua aura ribelle. Perché, in fondo, i ragazzacci sono sempre quelli più interessanti… lo dice anche lui.

Robbie Williams, una vita al massimo

Robbie Williams ha avuto tutto dalla vita: il successo in giovane età, un progetto da solista che lo ha portato a una notorietà a livello mondiale, migliaia di donne e un matrimonio che dura ancora oggi. Ma come riuscire a miscelare tutte queste personalità in un unico artista? Lo spiega proprio lui in un’intervista a Vanity Fair, tra il serio e il divertito, confermando la sua essenza eclettica e complessa.

L’occasione è il suo nuovo film biografico, Better Man, che ripercorre il suo viaggio personale da ragazzo semplice a super star globale, senza risparmiare i suoi crolli personali. L’obiettivo è rappresentarlo senza nessun filtro, motivo per cui nell’intervista rispetta questo dogma e si descrive come una scimmia, un animale da palco molto impulsivo che ha dovuto accettare diversi compromessi nella sua vita privata.

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Il primo su tutti? Il matrimonio!

“Non riuscivo a tenerlo nei pantaloni”

take that

Robbie Williams è sposato con Ayda Field dal 2010 e insieme hanno 4 figli. Il matrimonio lo ha sempre descritto come una scommessa emozionante, ma anche spaventosa. Il motivo è da ricercare nella sua intensa attività da uomo single che lo portava ad andare a letto con più donne possibili. Le sue parole esatte sono:

«Non riuscivo a tenere il mio pene nei pantaloni, e lo sapevo. Sposarmi serviva più o meno ad abbracciare uno stile di vita monogamo. E sapevo anche che avrei potuto perdere metà di tutto ciò che avevo guadagnato. Ecco perché, in termini concreti, è stata quella la scommessa più grande. »

Robbie Williams parla anche delle sue difficoltà personali con un’onestà difficile da trovare nel mondo dello showbiz: dai problemi finanziari, fino alla salute mentale, la sua epoca è stata molto difficile perché questi temi venivano semplicemente ignorati. Il panorama dell’intrattenimento è, però, molto cambiato. Per fortuna.

robbie williams

Sebbene Better Man possa sembrare un modo per prolungare la carriera, il cantante lo vede anche come un tentativo di raccontare la sua verità. La possibilità di essere percepito autenticamente, anziché frainteso, è uno dei suoi obiettivi principali. Basti pensare come in Italia si pensi a lui come il ragazzaccio che ha distrutto i Take That, dinamica inesistente in Inghilterra.

E a chi gli chiede scusa per aver frainteso, lui dice che va bene così. In fondo, è affascinante essere “quelli cattivi”.