Li abbiamo desiderati a lungo, ma potrebbe esserci una valida alternativa ai pannelli solari su cui l’Unione Europea sta puntando tutto. Di cosa si tratta?
Addio pannelli solari?
Per anni i pannelli solari sono stati il desiderio di molti italiani, tanto da essere uno dei sistemi tecnologici più richieste tra i finanziamenti del Belpaese. Eppure l’Unione Europea sta già volgendo il suo sguardo a qualcosa di più, un’alternativa migliore nell’ambito del suo piano per una transizione energetica. La motivazione è semplice, rispetto ad altri Paesi al passo con le nuove tecnologie, l’Italia è indietro in quanto dipende dal gas per la produzione di elettricità (40% della produzione). Per superare questa dipendenza, i pannelli solari non sono abbastanza.
Il progetto europeo chiamato Flexibility for Hydrogen (FLEX4H2) coglie in pieno questo spirito di rinnovamento. L’obiettivo è introdurre turbine a gas che funzionino con diidrogeno (H2) invece che con gas naturale, riducendo così le emissioni di CO2. La data di inizio è stata il 1 gennaio 2023 e si concluderà il 31 dicembre 2026. In questo passo di tempo, riceverà finanziamenti per un totale di 4.872.197,50 euro.
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Su cosa si basa la tecnologia a idrogeno?
La tecnologia proposta si basa su un metodo di combustione chiamato “combustione sequenziale a pressione costante“, già utilizzato nei motori GT36 di classe H sviluppati da Ansaldo Energia. Il progetto mira a ottimizzare questa tecnologia, dimostrando la sua efficacia anche con concentrazioni di diidrogeno fino al 100%.
E a proposito di Ansaldo, il direttore produttivo Federico Bonzani ha spiegato che questa è “pietra miliare tecnologica fondamentale per le grandi turbine a gas”, soprattutto per quelle dedicate alla produzione di energia elettrica su larga scala. “La decarbonizzazione delle turbine a gas è una parte fondamentale della transizione dello scenario energetico”, ha concluso.
L’obiettivo a breve termine è migliorare i limiti della combustione a basse emissioni di idrogeno per alimentare le moderne turbine a gas ad alte temperature e pressioni. Se gli scienziati riuscissero in questo intento, il pianeta potrà respirare finalmente in quanto questa tecnologia porterà rimuovere fino a 2 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno e fornire abbastanza energia pulita per alimentare fino a 500.000 case.
Ciò significherà un mondo più pulito, un basso impatto ambientale e la speranza che le nuovi generazioni possano godere di salute migliore.