The New Look attrae e incuriosisce, la nuova serie tv diretta da Todd A. Kessler disponibile su Apple TV+ racconta gli anni d’oro della moda parigina e la rivalità tra due mostri sacri dell’haute couture, Christian Dior e Coco Chanel.
The New Look non è un’altra stupida serie tv sulla moda
Parigi, 1955. Christian Dior è il primo stilista invitato a tenere una relazione alla Sorbona, il primo in 700 anni di storia. Il francese è già in forte rivalità con Coco Chanel (interpretata da una splendida Juliette Binoche), tanto da rispondere alla domanda punzecchiante di uno degli studenti: «Se Chanel si prenderà il trono della moda mi siederò da un’altra parte», dice Dior, interpretato da Ben Mendelshon.
Da lì un passo indietro fino al 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo spettatore è trasportato in quelli che erano anni tormentati per artisti e lavoratori, costretti a operare per i nazisti perché senza libera scelta. Anche Dior fu obbligato a disegnare per il regime nazista, muovendosi faticosamente in quel settore fatto di dilemmi morali e rivalità. Anche quella con Coco, donna che lottava per la sua azienda, anche facendo amicizie con funzionari nazisti e amanti “posizionati in alto”.
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Questa parte è molto affascinante perché poco conosciuta, anche da chi sfoggia borse e accessori griffati. La lotta che entrambi gli stilisti hanno dovuto affrontare per restare a galla nonostante i drammi (la sorella di Dior venne rinchiusa in un campo di concentramento in quanto parte della Resistenza Francese).
Perché guardarla?
The New Look trasporta gli spettatori in un mondo sconosciuto, in un dietro le quinte che nulla a che fare con ago e filo. Parliamo di un viaggio emotivo che vuole giustificare alcune scelte fatte dagli stilisti, anche quelle che sembrerebbero incomprensibili agli occhi odierni.
The New Look è senz’altro da vedere anche solo per ammirare la performance di Binoche che si sta chiaramente divertendo, incarnando la personalità ambigua e camaleontica di Chanel che si muove sicura tra le famiglie elitarie, con la fame di arrivare in cima più di chiunque altro. Mendelsohn è altrettanto impressionante, centrando in pieno il conflitto interiore dell’uomo e la sua eleganza innata.
La serie sembra però esitare nel fornire un esame approfondito dell’arte visionaria che ha definito il successo di Dior e Chanel. Manca di un qualcosa legato alla creazione dei vestiti, soffermandosi più sui fatti storici del tempo. Resta però una bellissima serie televisiva da non perdere assolutamente.