Richiamo alimentare per tonno Mareblu: cosa succede?

By Luana Pacia

Se amaste il tonno Mareblu, fate molta attenzione in quanto un lotto è stato appena richiamato a causa di un rischio chimico. Cosa c’è di allarmante?

Quale tonno Mareblu non acquistare?

Il Ministero della Salute ha richiamato ufficialmente un lotto di tonno Mareblu VernoNaturale al vapore in quanto aveva un livello troppo alto di istamina, ben al di sopra dei limiti di legge. L’annuncio era stato fatto inizialmente dai supermercati Esselunga, che hanno subito tolto il prodotto dagli scaffali. Qualcuno però era stato già venduto, motivo per cui è doveroso effettuare dei controlli.

Il lotto coinvolto è identificato come Tmc 23/06/2026 (praticamente la data di scadenza) ed è disponibile in due formati: 6 lattine da 60g e 8 lattine da 60g, entrambe con la stessa scadenza. Il prodotto è stato fabbricato dall’azienda Indian Ocean Tuna Limited per conto di Mareblu Srl presso uno stabilimento a Victoria, sull’isola di Mahé, alle Seychelles (marchio di identificazione FC01).

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tonno mareblu

Coloro che hanno acquistato il lotto richiamato non devono assolutamente consumarlo, ma restituirlo al punto di vendita più vicino. Questo provvederà al rimborso o alla sostituzione di quanto comprato, provato dallo scontrino. Per eventuali chiarimenti o richieste specifiche, i consumatori possono contattare Mareblu chiamando il numero verde 800-456 500 o inviando un’e-mail all’indirizzo info@mareblu.it.

Il richiamo di Mareblu arriva dopo pochi giorni dagli ultimi richiami alimentari effettuato dal ministero.

Che cos’è la sindrome sgombroide?

Ma cerchiamo di capire che cosa sia la sindrome sgombroide e perché non deve essere sottovalutata. Trattasi di una condizione che subentra quando si mangia pesce con all’interno troppa istamina. Quest’ultima tende a formarsi quando la carne del pesce comincia a deteriorarsi. I sintomi sono tipici: nausea, mal di testa, vomito, diarrea, rossore della pelle.

migliore tonno 2023

Generalmente la sindrome sgombroide è associata perlopiù a tonno, sgombro e pesce spada. Non parliamo di contaminazione batterica o legata a qualche virus, ma solo della presenza di istamina che si forma quando il pesce non è conservato in modo ottimale.

Se la sintomatologia è lieve basta assumere un antistaminico per via orale così da calmare i fastidi, ma per i casi più gravi è necessario contattare il proprio medico curante.

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