Le nuove realtà imprenditoriali potranno contare su una nuova agevolazione: il Bonus Start Up. Il 19 luglio la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge, quindi si aspetta solo il Senato. Ma cerchiamo di capire di cosa si tratta nello specifico.
Il Bonus Start Up per chi vuole investire nel futuro
Il nuovo bonus è rivolto a tutte quelle realtà che lavorano per la promozione e lo sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative. Per start up si intende un’azienda giovane e innovativa che si propone di risolvere un problema specifico del mercato attraverso l’utilizzo di idee rivoluzionarie o tecnologie all’avanguardia. Molto spesso collegate al settore digitale, in continua espansione e in grado di toccare diverse aree di interesse.
Proprio per la continua quantità di start up nascenti, il governo ha deciso essere il momento ideale per facilitare il loro lavoro. La prima importante novità del bonus è che l’agevolazione riguarda anche la parte fiscale ossia la detrazione Irpef per gli investimenti effettuati in start-up e PMI innovative.
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Come funzionerà il bonus?
Il comma 1 dell’art. 29 del DL 79/2012 garantisce, per le persone fisiche, una detrazione dall’imposta lorda sul reddito per «un importo pari al 19 per cento della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più startup innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in startup innovative».
Questo 19% è passato al 30% nel 2017, fino a diventare il 50% attuale. L’articolo 29-bis dispone, che in alternativa a quanto previsto dall’articolo 29, dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si detrae un importo pari al 50% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più start-up innovative direttamente o tramite investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in start-up innovative.
Ma, a livello economico, di quanto parliamo? La bozza del decreto parla di un investimento massimo detraibile di euro 100.000 e deve essere mantenuto per almeno tre anni. L’eccedenza non detraibile verrà convertita in credito d’imposta, fruito in compensazione mediante F24.
Ovviamente stiamo parlando della legge così come è stata approvata dalla Camera dei Deputati. Bisogna però aspettare il Senato e capire se verranno attuate delle modifiche o la struttura resterà così come è al momento.