Richiamo urgente per latte intero in tutta Italia: la lista completa (marche e scadenze)

By Loredana Di Stefano

Allarme latte contaminato: cosa sta succedendo davvero

Negli ultimi giorni si è diffuso in tutta Italia un richiamo urgente che riguarda numerose confezioni di latte intero pastorizzato ad alta temperatura, potenzialmente contaminate da corpi estranei. Il problema nasce da un guasto meccanico nello stabilimento della Centrale del Latte d’Italia S.p.A. di Vicenza, che avrebbe provocato il distacco di residui di gomma da una guarnizione difettosa.

Il rischio, seppur limitato e precauzionale, ha portato al ritiro di confezioni di latte vendute sotto sette diversi marchi commerciali, distribuiti in gran parte del Paese. A confermare tutto è stato anche il Ministero della Salute, che ha pubblicato la segnalazione ufficiale il 3 maggio.

Latte richiamo alimentare
Latte richiamo alimentare

Le marche coinvolte nel ritiro

Il primo richiamo ha interessato i marchi:

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  • Polenghi Lombardo
  • Mukki
  • Latteria Soresina

A questi si sono poi aggiunti, nel secondo provvedimento:

  • Latte Verona
  • Fior di Maso
  • Giglio
  • Cappuccino Lovers

Tutti questi prodotti provengono dallo stesso impianto produttivo e sono confezionati in bottiglie di plastica da un litro, presenti sugli scaffali di numerosi supermercati come Esselunga, Carrefour e Coop.

Le date di scadenza da controllare subito

In assenza di codici lotto ufficiali, la data di scadenza è l’unico riferimento utile per i consumatori. Le confezioni ritirate riportano una delle seguenti date:

  • 15 maggio 2025
  • 16 maggio 2025
  • 17 maggio 2025

Anche se non si tratta di un pericolo certo, è consigliabile non consumare il prodotto se la data riportata sulla confezione coincide con quelle elencate.

Cosa fare se hai acquistato una delle confezioni

Chi ha in casa una confezione di latte con una delle date indicate può restituirla al punto vendita, anche senza scontrino, per ottenere un rimborso o la sostituzione. Le catene coinvolte hanno già avviato le procedure di ritiro e stanno informando i clienti.

La presenza di residui di gomma è stata rilevata in fase di controllo qualità: si tratta di frammenti inferiori al millimetro, derivati probabilmente dall’usura di una guarnizione di chiusura.

Secondo Angelo Mastrolia, presidente del gruppo NewPrinces (che controlla lo stabilimento), «non ci sono state segnalazioni di danni alla salute». Tuttavia, si è preferito procedere con il ritiro per tutela precauzionale.

Latte richiamo alimentare
Latte richiamo alimentare

L’opinione dell’esperto: niente allarmismi, ma attenzione

Per chiarire i potenziali rischi, è intervenuto Agostino Macrì, esperto in sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori, con un passato all’Istituto Superiore di Sanità.

Macrì sottolinea che «questi richiami dimostrano che i controlli funzionano e servono proprio a evitare che prodotti non conformi finiscano sulle tavole degli italiani». Le aziende sono infatti obbligate a eseguire autocontrolli interni e a garantire la tracciabilità dei lotti.

Il rischio legato alla presenza di frammenti di gomma è, secondo l’esperto, molto basso: non si tratta di sostanze tossiche o cancerogene, ma comunque inadatte al consumo. Il sistema di ritiro e segnalazione pubblica serve proprio a minimizzare qualsiasi eventuale esposizione accidentale.

Come si controlla la sicurezza del latte

Nel settore lattiero-caseario esistono diversi livelli di controllo:

  • analisi dei campioni in ingresso negli stabilimenti;
  • controlli in fase di lavorazione e confezionamento;
  • rintracciabilità dei prodotti già distribuiti, con possibilità di ritiro immediato in caso di anomalie.

Questo garantisce un monitoraggio costante, anche dopo la messa in commercio.

Latte richiamo alimentare
Latte richiamo alimentare

Latte e sicurezza: i consigli per i consumatori

Secondo gli esperti, anche i consumatori possono fare la loro parte seguendo alcune semplici precauzioni:

  • verificare sempre la data di scadenza, soprattutto nei mesi caldi;
  • conservare il latte in frigorifero a una temperatura costante;
  • non consumare il latte oltre 2-3 giorni dopo l’apertura, anche se è a lunga conservazione;
  • se si notano odori, sapori o aspetti anomali, non consumarlo e restituirlo.

Vale anche per altri alimenti: muffe, insetti o alterazioni visibili sono sempre segnali da non ignorare.

Anche le bevande vegetali devono essere controllate

Un’ultima nota riguarda le alternative vegetali: nonostante vengano comunemente chiamati “latte”, prodotti come bevanda alla mandorla o alla soia non contengono le stesse proteine del latte vaccino. Sono quindi meno soggetti a contaminazioni batteriche, ma una volta aperti devono comunque essere consumati in pochi giorni.

Il ritiro delle confezioni di latte coinvolte in questa segnalazione è un atto di responsabilità da parte delle aziende e del Ministero della Salute. Nessuna emergenza sanitaria, ma un provvedimento precauzionale per proteggere i consumatori.

Se hai acquistato latte con le date indicate, non consumarlo: riportalo al punto vendita per il rimborso. E tieni sempre d’occhio le etichette: la sicurezza alimentare comincia anche da te.