Twitter licenzia ancora 200 dipendenti, la crisi delle big tech

By Ana Maria Perez

Il taglio dei collaboratori

The Wall Street Journal riporta il nuovo taglio di dipendenti di twitter, avvenuto durante il weekend, senza preavviso. Il provvedimento ha provocato la cessazione di ulteriori 200 dipendenti, circa il 10% della forza lavoro del noto social. I tagli hanno interessato diversi team e reparti, dallo sviluppo software all’infrastruttura tecnica passando per la tecnologa pubblicitaria. Data scientist e ingegneri dovranno iniziare a cercarsi un nuovo lavoro. All’inizio di novembre del 2022 Elon Musk aveva licenziato i primi 3.700 dipendenti come parte della nuova politica di riduzioni dei costi e dell’introduzione di nuove funzionalità.

Licenziamento del project manager che creò “Blue”

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Tra i licenziamenti più chiacchierati c’è quello di Esther Crawford, project manager diventata famosa perché aveva postato una sua foto mentre dormiva sul pavimento dell’ufficio. Esther ha voluto rendere pubblica la sua dedizione al lavoro. Quando si dice che “un’immagine vale più di mille parole”! La Crawford si era occupata del rinnovamento del servizio di abbonamento Blue. Il progetto è stato poi “imitato” da Meta, che qualche giorno fa ha iniziato a proporre un simile servizio in Australia e Nuova Zelanda. Si tratta di una funzionalità “evoluta” che protegge l’identità dell’utilizzatore e identifica gli account fasulli.

La crisi delle aziende tecnologiche americane

Moltissime aziende leader nel settore hanno annunciato recentemente tagli al personale e blocchi nelle assunzioni. Il modello di business è cambiato e la crescita dei “big” è rallentata. Negli ultimi anni sono sorte migliaia di piccole piattaforme che offrono alla pubblicità golose vetrine per pochi euro. Pertanto, i guadagni in rete sono diminuiti notevolmente per alcuni colossi, che venti anni fa non avevano rivali. Alcuni esempi di grandi aziende che hanno previsto il taglio di forza lavoro sono: Alphabet (la mamma di Google), che intende lasciare a casa 12.000 persone; o Microsoft, che ha annunciato 10.000 licenziamenti. Meno dei 18.000 di Amazon. Anche Meta, la società che detiene le azioni di Facebook, se ne disfarà di molti collaboratori: in questo caso saluteranno il grande colosso 11.000 ruoli.

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