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Triciclazolo nel riso vialone nano. Richiamato!

Di nuovo, un lotto di riso vialone nano a marchio Prix è stato richiamato dalla vendita per la presenza di triciclazolo.

Ne hanno dato comunicazione ministero della Salute e la stessa catena di distribuzione, attraverso la consueta scheda di richiamo pubblicata anche sul sito salute.gov.it.

Ancora una volta è stato riscontrato il rischio chimico, dovuto alla presenza del fungicida, oltre il limite consentito dalla legge. Il riso vialone nano, ritirato dalla vendita, è quello con il lotto di produzione 18/10/2024, corrispondente al Tmc (termine minimo di conservazione) e si presenta in confezioni da 1 kg.

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Riso vialone nano Prix, richiamo per eccesso di triciclazolo, Photocredit salute.gov.it

Anche in questa occasione, il produttore è la Curti Srl unipersonale, ed il riso  è stato lavorato, per conto della Prix Quality Spa, nello stabilimento di Valle Lomellina (PV), in via Stazione 13.

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Triciclazolo nel riso vialone nano: dallo stesso produttore altri due richiami in meno di 30 giorni.

Precedentemente, a fine anno, la catena Prix aveva richiamato dalla vendita un altro lotto di riso vialone nano a marchio proprio, sempre a causa della possibile presenza di triciclazolo.

Il 18 gennaio scorso, invece, era toccato a due lotti di riso vialone nano a marchio Curtiriso essere richiamati dalla vendita: la possibile presenza del medesimo fungicida era la causa del richiamo segnalato dal ministero della Salute e noi ne abbiamo dato notizia in questo articolo.

In tutti questi casi, come già anticipato, il produttore è sempre la Curti Srl Unipersonale.

In via cautelativa arriva la raccomandazione da parte del produttore di non consumare il riso vialone nano con il numero di lotto indicato sulla confezione e di riconsegnarlo presso il punto vendita dove sia stato acquistato. Per ulteriori chiarimenti in proposito, la Curti ha messo a disposizione dei consumatori anche il numero verde 800 036457 cui è possibile rivolgersi.

Cos’è  il triciclazolo

Quanto al motivo del richiamo,  ovvero la presenza di triciclazolo, questi è il fungicida maggiormente diffuso nella coltivazione del riso, soprattutto in paesi come Pakistan ed India. La sostanza viene rapidamente assorbito dai tessuti vegetali ed riso e, raggiunge le foglie, viene trasmesso all’intera pianta, dimostrandosi il peggiore nemico dell’infezione di brusone, un’autentica piaga delle risaie che è in grado di provocarne la totale distruzione.

Il regolamento comunitario 2017 fissa il limite consentito.

L’uso del triciclazolo, onnipresente fino a qualche anno fa in tutte le coltivazioni di riso, è regolamentato dal 2017, attraverso un documento comunitario che ha fissato  una precisa soglia di tolleranza per la presenza dell’anticrittogramico, per il limite massimo di residuo (lmr) che passa da 1 a 0,01mg/kg.

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Quel che si sa è che il triciclazolo può interferire con il sistema endocrino, ovvero con gli ormoni naturali prodotti dal nostro organismo e che sono responsabili della crescita, dello sviluppo, del comportamento e della fertilità.

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