Scuole, il ritorno in classe nell’era della transizione tecnologica

Scuole e didattica che si evolve: raccontiamo la transizione tecnologica da ieri ad oggi

Ci sono momenti decisivi nel cambiamento delle persone e uno di questi è proprio la ripresa delle scuole. Questo può essere un momento di passaggio, come il passaggio dalle elementari alle medie o dalle medie alle superiori, o di continuità, semplicemente da una classe all’altra. Il cambiamento diventa ancora più significativo quando anche gli strumenti di insegnamento evolvono.

Quanti studenti, bambini delle elementari e adolescenti si ricorderanno il passaggio recente, ma inizia ad esserlo non troppo, dalla lavagna a gessetto alla lavagna elettronica? Oppure dal registro cartaceo a quello elettronico, interattivo e di collegamento telematico tra scuola, genitori e allievo, e anche altri genitori e compagni di classe?

Per i bambini di oggi, queste tecnologie sono ormai una normalità, mentre per noi, che abbiamo vissuto la transizione, è un’esperienza da raccontare. Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando l’educazione: i processi di apprendimento sono più rapidi, dinamici e inclusivi. Queste innovazioni continueranno a crescere, promuovendo costanti cambiamenti in classe.

Le tecnologie che stanno cambiando le scuole: ecco quali sono con tutti i pro e i contro.

Le scuole che cambiano muovono riflessioni ma anche timori, discussioni sulle potenzialità ma anche critiche (Fonte: focus scuola). Tuttavia, è un dato di fatto che la didattica cambia e gli studenti rispondono positivamente a strumenti aggiornati e attenti a numerose soggettività. Le nuove tecnologie della didattica entrano in aiuto per casi di BES (Bisogni Educativi Speciali) e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). Tra le innovazioni più significative troviamo le lavagne interattive multimediali (LIM), i tablet e i computer per l’apprendimento personalizzato, le piattaforme di e-learning e gli strumenti di realtà aumentata e virtuale.

• Le lavagne interattive multimediali (LIM) rendono le lezioni più coinvolgenti e interattive, facilitando l’apprendimento visivo e pratico. Tuttavia, il loro costo elevato e la necessità di formazione per gli insegnanti rappresentano degli svantaggi.
• I tablet e i computer permettono un apprendimento personalizzato e l’accesso a una vasta gamma di risorse educative online. Possono supportare gli studenti con BES e DSA grazie a software specifici, ma c’è il rischio di distrazioni e la necessità di una gestione attenta del tempo di utilizzo.
• Le piattaforme di e-learning offrono flessibilità e accesso a risorse educative globali, favorendo l’apprendimento collaborativo e autonomo. Tuttavia, richiedono una buona connessione internet e possono ridurre l’interazione faccia a faccia tra studenti e insegnanti.
• Gli strumenti di realtà aumentata e virtuale permettono esperienze immersive che possono rendere l’apprendimento più entusiasmante e concreto. Tuttavia, il costo e la complessità di queste tecnologie possono limitarne l’adozione diffusa.

In conclusione, le tecnologie educative offrono numerosi vantaggi, ma è fondamentale un equilibrio tra innovazione e gestione delle sfide che esse comportano.

La formazione scolastica di oggi verso i nuovi mestieri che richiedono conoscenze tecniche e informatiche avanzate.

La crescita tecnologica va governata e non subita. Questa affermazione, del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, risale al periodo in cui scoppiò il caso Chat GPT. Il ministro è ancora molto critico sulla sua introduzione nelle scuole. Anche prima di OpenAI, esistevano software basati sul machine learning a supporto della didattica.

Dal 2023 ad oggi, agosto 2024, Chat GPT si è evoluto in molteplici servizi e versioni. Aziende come Google, Microsoft e Facebook stanno contribuendo alla crescita di questa tecnologia. Ma cosa comporta tutto ciò? Sicuramente, nel settore digitale emergeranno nuove specializzazioni, ma non si tratta solo di questo ambito. Le scuole devono preparare gli studenti per affrontare i cambiamenti in tutti i settori, fornendo le basi per scegliere tra lavori nuovi e tradizionali, spesso supportati da tecnologie informatiche, industriali, digitali e multimediali.

Ecco 15 mestieri del futuro che potrebbero essere intrapresi dagli studenti e richiesti dal mercato del lavoro:

1. Specialista in Intelligenza Artificiale (AI): Progetta e sviluppa algoritmi e applicazioni di AI per vari settori.
2. Ingegnere di Robotica: Crea e mantiene robot per automazione industriale, assistenza sanitaria e altre applicazioni.
3. Esperto di Cybersecurity: Protegge sistemi informatici da minacce e attacchi cibernetici.
4. Analista di Big Data: Interpreta e utilizza grandi quantità di dati per decisioni strategiche aziendali.
5. Designer di Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR) : sviluppa contenuti immersivi per l’intrattenimento, l’istruzione e la formazione.
6. Specialista in Blockchain: Gestisce tecnologie di blockchain per sicurezza e tracciabilità in vari settori, come finanza e logistica.
7. Ingegnere di Biotecnologie: Lavora su tecnologie per migliorare la salute umana e l’ambiente.
8. Consulente di Sostenibilità: Aiuta le aziende a implementare pratiche ecologiche e sostenibili.
9. Esperto di Agricoltura di Precisione: Utilizza tecnologie avanzate per ottimizzare la produzione agricola.
10. Tecnico di Manutenzione di Veicoli Elettrici: Ripara e mantiene veicoli elettrici e a guida autonoma.
11. Ingegnere di Energia Rinnovabile: Progetta e implementa soluzioni per l’energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili.
12. Esperto in Gestione dei Rifiuti: Sviluppa metodi innovativi per ridurre e riciclare i rifiuti.
13. Coach di Benessere Digitale: Aiuta le persone a gestire l’equilibrio tra vita digitale e reale.
14. Consulente di Educazione Online: Supporta lo sviluppo e l’implementazione di programmi educativi digitali.
15. Specialista in Assistenti Virtuali: Progetta e programma assistenti virtuali per vari utilizzi, dal customer service all’assistenza sanitaria.