Prove Invalsi per circa 2 milioni e mezzo di studenti, un confronto costruttivo

By Ana Maria Perez

Prove Invalsi, lontano dai risultati pre Covid-19

Anche quest’anno si sono svolte le prove Invalsi, che ogni anno sono mirate a registrare il livello di preparazione degli Studenti di scuole primarie e secondarie in materie importanti che serviranno a gestire un’educazione universitaria o tecnica. Le materie sotto esame sono matematica, italiano e inglese.

Il nome INVALSI deriva dall’ente di ricerca sotto al MIUR (ministero dell’istruzione e del merito), cioè dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione.

La partecipazione del 2023 ha visto impegnati circa 920 mila studenti della scuola primaria (classe seconda e quinta), circa 545mila di terza media e poco più di 953mila delle superiori (quest’anno si sono tornate a svolgersi anche in seconda superiore – e poi in quinta).

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I risultati dimostrano che la situazione della scuola in Italia è ancora preoccupante. Anche se si è fermato il crollo negli apprendimenti registrato nel 2021, siamo lontani dai numeri pre Covid. Le regioni del Sud e coloro che provengono da ambienti svantaggiati sono gli ultimi in classifica.

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Uno studente su due non raggiunge un livello base d’italiano

A dare i risultati, il presidente dell’Istituto di valutazione Roberto Ricci, che sottolinea: “È giusto dire che assistiamo a un effetto “long Covid“, è un’immagine appropriata, si fatica a tornare a livelli pre Covid. Nel 2023 uno studente su due non raggiunge un livello base di italiano, situazione differente e in peggioramento rispetto al 2019 e quindi prima che arrivasse il Covid. Qui parliamo di studenti della scuola secondaria di secondo grado.

Lo schema che vi mostriamo dimostra come ci sia sostanzialmente una parità tra coloro che comprendono (51%) e coloro che non comprendono (49%) completamente l’italiano, in confront ocon i risultati pre Covid, che mostravo un segno positivo negli studenti con chiare competenze della nostra lingua (64% contro 36%).

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Tuttavia, volendo leccarsi le ferite, se si fa un confronto con altri Paesi UE simili all’Italia, nella comprensione del testo il punteggio in italiano è più alto (537) di quello in Germania (524), Francia (514) e Spagna (521).

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Matematica: solo un maturando su 2 raggiunge il livello base

Il Rapporto 2023 evidenzia difficoltà alle superiori anche per la Matematica: solo il 50%alla fine del percorso scolastico ha raggiunto il livello di base.

Alle medie si è fermato il calo in Italiano e Matematica registrato tra il 2019 e il 2021, ma non si riscontra un’inversione di tendenza.

Nella scuola primaria un bambino su 3 non ha le competenza base di Matematica. Diminuisce la dispersione scolastica implicita, ovvero gli studenti che terminano il ciclo di studi senza possedere le competenze di base

Bene gli studenti tra i 9 e i 10 anni

Dobbiamo però sottolineare che appunto rispetto alla grafica precedente qui si parla di studenti tra i 9 e i 10 anni. Gli stessi che anche negli Invalsi non sono andati così male.

una grafica sulle invalsi
Sky TG24

La precarietà del Covid-19; sarà una scusa?

Se è vero che la pandemia ha influito gravemente sull’apprendimento e sulle condizioni psicologiche delle generazioni più giovani, è anche vero che in questi ultimi due anni (tornati sui banchi di scuola regolarmente) le lacune e le mancanze non sono state colmate, contribuendo a consolidare un trend vecchio di alcuni anni: il peggioramento a livello nazionale delle competenze nelle materie cardine dell’Istruzione.

L’opinione dell’esperto Paolo Crepet

Lo psichiatra Paolo Crepet, intervistato da La Nazione, ha espresso preoccupazione per i risultati delle Prove Invalsi 2023. Questi evidenziano carenze significative nella formazione degli studenti italiani, in italiano e matematica, a partire dalla scuola primaria. 

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Paolo Crepet

Valditara “ci sono due scuole e questo è intollerabile”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato a Tgcom24 il forte divario tra le scuole del nord e quelle del sud emerso dai risultati delle prove Invalsi 2023. “Ci sono due Italie e questo è intollerabile”, ha detto Valditara. 

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