Il Portogallo fa la storia! Ha la prima legge sulla violenza ostetrica

By Luana Pacia

Il Portogallo compie un passo nel 2025 e introduce la legge sulla violenza ostetrica. Un passo importantissimo per le donne portoghesi.

Il Portogallo da imitare

In Portogallo oggi si scrive la storia: è stata approvata la prima legge in Europa contro la violência obstétrica (violenza ostetrica). Un argomento che tocca milioni di donne, inermi di fronte alle azioni fisiche e verbali di team ostetrici e operatori sanitari che compiono procedure errate sui corpi di milioni di pazienti. Trattamenti abusanti o disumanizzanti che si ripercuoto sulle donne e che fino ad oggi non poteva essere denunciato. E in Italia è ancora così!

Ovviamente la legge ha suscitato forti critiche da parte dei medici portoghesi, che hanno chiesto l’abolizione del provvedimento. Eppure è giusto che le donne durante la gravidanza abbiano dei diritti di ricevere le migliori cure, sia prima del parto, sia durante e dopo. La violenza ostetrica è una serie di abusi della medicalizzazione o nella patologizzazione di processi naturali: possono essere insulti o frasi cattive dette con leggerezza nei confronti delle donne, interventi medici eseguiti senza il consenso esplicito della paziente, assenza di informazione e l’utilizzo eccessivo di interventi non giustificati da necessità cliniche.

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ostetrica

La mancanza di una legge comporta che medici e infermieri non possano subire indagini disciplinari né avere responsabilità penali nel caso di una violenza ostetrica. Ad esempio, la pratica dell’episiotomia, che viene attuata con frequenza anche negli ospedali italiani, non ha una giustificazione clinica chiara. Spesso la paziente non lo sa nemmeno, ritrovandosi con una ferita profonda e una lunga serie di punti che rendono più difficile la fase di ripresa. La realizzazione di episiotomie di routine, nonché di altre pratiche ripetitive e non giustificate, comporterebbe sanzioni finanziarie per gli ospedali che non rispettano le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i parametri stabiliti dalla Direzione Generale della Sanità, nonché indagini disciplinari per i professionisti coinvolti.

I medici contro la legge

ostetrico parto

Come immaginabile, la legge ha incontrato una forte opposizione da parte dell‘Ordine dei Medici portoghesi, che ha richiesto l’abrogazione della normativa, accusandola di essere mal concepita. Il presidente dell’Ordine, Carlos Cortes, ha detto alla stampa locale che la legge non tutela adeguatamente le donne e i bambini e crea uno stigma inaccettabile sugli operatori sanitari. Secondo Cortes, lo stesso concetto di violenza ostetrica è errata, poiché il termine non viene utilizzato nell’Unione Europea e nemmeno dall’OMS, che non ne consiglia l’uso. Inoltre, la legge potrebbe portare alla penalizzazione di decisioni mediche istantanee, che pur essendo necessarie, potrebbero essere interpretate come violenza ostetrica.

Altro motivo di questa opposizione è che la legge sia stata elaborata senza un adeguato processo di consultazione. L’Ordine dei Medici, le società scientifiche, gli istituti specializzati e altre entità della società civile non sono stati coinvolti nel dialogo e nella preparazione della legge, creando una situazione di frustrazione tra i professionisti del settore sanitario.

In poche parole la legge è stata fatta contro medici e team sanitario, ma senza interpellarli, per cui alcune pratiche potrebbero essere considerate violenza, ma in realtà potrebbero salvare la vita di alcune donne in pericolo. Dov’è la verità? Come sempre nel mezzo, milioni di donne si sono sentite inascoltate in tutti questi anni e, ancora adesso, l’Italia non apre nessun dialogo sull’argomento. Ma questa scelta è sicuramente anacronistica.