Open to Meraviglia, sbagliati i nomi delle città, una campagna dai 1000 risvolti (negativi)

By Ana Maria Perez

Open to Meraviglia, errori su errori, ora anche nei nomi delle città

Come avrete notato, da Ultimedalweb seguiamo molto la cara Venere di Botticelli trasformata in icona italiana del turismo, non senza essere stata “photoshoppata” e travestita da improbabile (o no?) influencer. La seguiamo perché ci colpisce lo slogan sgrammaticato che l’accompagna e che va di pari passo con gli errori e orrori che propone. La cara Venere non c’entra nulla. E’ solo stata scelta come volto del nostro caro Paese. Lei (l’icona intendo) è moderna, sveglia, graziosa, sportiva, brillante e buongustaia. Come non potrebbe rappresentare bene l’Italia?

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La locandina della Campagna

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Gli errori di Open to Meraviglia

Dalla promozione delle cantine straniere all’emulazuone di Chiara Ferragni

Alcune delle gaffe le abbiamo viste assieme nel nostro articolo dedicato alla campagna sul Web. Spiccavano le immagini di una cantina ubicata nella vicina Slovenia per sottolineare la qualità dei vini Italiani; ma non meno grottesco risultava l’indirizzamento del dominio www.opentomeraviglia.it a una pagina web di una società di Marketing. Infine, una fotografia della presentazione replicava esattamente uno scatto postato dalla nota influencer Chiara Ferragni nel 2020.

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La traduzione letterale dei nomi delle città italiane

Ebbene, ora ci si mette anche la traduzione dei nomi delle città italiane. Di fatto il portale propone la traduzione in diverse lingue ed è qui che gli utenti notano gli strafalcioni. Ed è chiaro che tutti abbiamo commesso errori almeno una volta nella nostra vita cercando le parole nel vocabolario, che a volte offre diversi significati, ma i traduttori automatici dell’intelligenza artificiale rischiano di combinaare davvero guai.

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E se dei problemi di traduzione dell’intelligenza Artificiale ve ne abbiamo già parlato, evidentemente il team che ha condotto la campagna di Open to Meraviglia di tale probabilità non se n’è accorta, perché altrimenti non si spiega come si possano trovare nelle versioni straniere traduzioni letterali dei nomi di alcune delle località italiane più rappresentative.

Ad esempio, nella versione in tedesco troviamo il borgo laziale di Foglia (Rieti) tradotto come Blatt; Prato diventa Rasen, mentre Pigna (Imperia) è Tannenzapfen, cioè il frutto che racchiude i pinoli. Ne vogliamo parlare di Camerino, che diventa garderobe (guardaroba) o di Premilcuore, tradotto come Herzschrittmacher (stimolatore cardiaco)? Per non parlare di Forni di Sotto ( Öfen unten) o di Brindisi, che diventa Toast. Oppure Scalea, rilegata a Treppe.

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Forni di Sotto (FVG)

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Tiziana Litizzetto come la Venere di Open to Meraviglia

Persino la poliedrica Luciana Littizzetto si è fatta qualche risata con la Venere di Open to Meraviglia. A “Che tempo che fa” la comica si è presentata in versione Venere influencer. Stupito, Fabio Fazio ride e sta al gioco. L’intervento ironico avrà fatto ridere anche il Ministero?

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Daniela Santanché, “la campagna è un successo”

Di fatto, il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, dapprima avrebbe sgridato i dirigenti del suo ministero, colpevoli di non aver supervisionato come dovuto la campagna: “Ma com’è possibile un errore del genere?” avrebbe detto a Francesco Paolo Schiavo, direttore generale della Promozione Turistica che ha anche la delega al Pnrr. Ma poi avrebbe difeso l’operato a spada tratta:

Sono state fatte 256 milioni di visualizzazioni, quindi un grande successo. C’è stato qualche errore? Sicuramente qualche errore c’è stato, ma soltanto chi non fa non sbaglia”. Lo ha detto a Start su Sky Tg24. Ringrazio quelli che si sono dimostrati così solerti nel criticare. Comunque li ringrazio, è stato un aiuto, anche la polemica ha aiutato a far sì che questa campagna fosse una campagna di successo

E’ chiaro, come vi dicevamo ieri, che di questi tempi il successo si misura a colpo di click; chiedete alle influencer novantenni come si fa. Vi sorprendereste.

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