Oggi nasceva Georges Simenon, padre del commissario Jules Maigret.

By Iole Di Cristofalo

Georges Simenon
Jack de Nijs per Anefo / Anefo – http://proxy.handle.net/10648/aafa5d04-d0b4-102d-bcf8-003048976d84 (Wikipedia)

121 anni, auguri Georges Simenon, instancabile scrittore.

Oggi, il 13 febbraio 2024, celebriamo il più che centenario Georges Joseph Christian Simenon, noto come il creatore di Jules Maigret, uno degli investigatori polizieschi più amati di sempre, particolarmente apprezzato dalle coppie amanti dei thriller, dei gialli e delle indagini.

Simenon, uno scrittore prolifico, era famoso per la sua capacità di produrre fino a ottanta pagine al giorno, spesso sotto pseudonimo. I suoi lavori hanno attraversato i confini linguistici, con traduzioni in oltre quaranta paesi e la vendita di oltre settecento milioni di copie. Pur essendo considerato un’icona del giallo francese, Simenon era in realtà di origine belga.

La sua carriera letteraria si sviluppò principalmente in Francia dagli anni Venti, culminando negli anni Trenta con la creazione del celebre Maigret. Questo personaggio, divenuto un simbolo del genere, continua a intrigare e affascinare i lettori di tutto il mondo.

Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui

oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità

Che cosa possiamo raccontare di altro di Georges Simenon?

Georges Simenon
Gino Cervi tra gli interpreti più celebri in Italia di Maigret

Georges Simenon, noto per la creazione di Jules Maigret, nacque in Belgio e fin da giovane dimostrò un interesse precoce per la lettura, influenzato da autori come Dumas, Dickens e Balzac. Iniziò la sua carriera come cronista e presto si dedicò alla scrittura, pubblicando il suo primo romanzo all’età di diciotto anni. Utilizzò vari pseudonimi e scrisse un’enorme quantità di racconti e romanzi, riscuotendo un rapido successo economico.

Intraprese viaggi che ispirarono molti dei suoi reportage e opere successive, tra cui i romanzi di Maigret. Durante la seconda guerra mondiale, si trasferì negli Stati Uniti e successivamente in Europa, stabilendosi infine in Svizzera. Simenon era noto anche per il suo stile di vita eccentrico, caratterizzato da frequenti relazioni extraconiugali e dall’abitudine al fumo e al consumo di alcol.

Pubblicò attivamente fino alla fine della sua vita, registrando su nastri magnetici le sue parole dopo aver annunciato il suo ritiro dalla scrittura nel 1972. Morì a Losanna nel 1989, lasciando un’eredità letteraria duratura e controversa.

Tra romanzi e film, il ricordo di Simenon da portare dietro

Maigret Simenon
Rupert Davies nella serie televisiva Maigret (Wikipedia)

Tra i romanzi di Georges Simenon che non includono il celebre Jules Maigret, spiccano opere significative come “Il treno”, un’affascinante storia di passione e sospensione durante l’invasione tedesca nella seconda guerra mondiale. “Tre camere a Manhattan” offre un’immersione in un mondo di vite squallide e amore tetra, ispirata dalla passione per la sua futura moglie.

“L’uomo che guardava passare i treni” racconta la storia di un uomo colto nella routine che decide di fuggire, mentre “I fantasmi del cappellaio” svela l’oscuro lato di un rispettabile cittadino. Simenon ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Mystery Writers of America Grand Master Award nel 1966. Molte delle sue opere sono state adattate con successo per il cinema, la televisione e le serie.

Frasi celebri di Georges Simenon

desk 1869579 1280

Gli scrittori di gialli e di tanti altri generi non possono che lasciare nella memoria frasi importanti e argute, ne citiamo alcune.

“Bisogna credere per forza che l’uomo abbia voluto vivere in società, dato che la società esiste; però, da quando esiste, l’uomo usa buona parte della sua energia e della sua astuzia per lottare contro di essa.”

“Dentro di sé la chiama­va ‘la teoria della crepa’. In ogni malfattore, in ogni delinquente c’è un uomo. Ma c’è anche e soprattutto un giocatore, un avversario: ed è questo che la polizia tende a vedere in lui, è questo che, in generale, affronta. La lotta viene ingaggiata su dati più o meno oggettivi, come ogni problema a una o più incognite che la ra­gione si sforza di risolvere. Maigret agiva come gli altri. Ma lui cercava, aspettava, spiava soprat­tutto la ‘crepa’. Il momento in cui, in altri ter­mini, dietro il giocatore appare l’uomo.”

Un poliziotto che ha famiglia, dopo tanti implacabili celibi. Con la sua pipa, i grandi fazzoletti, le scarpe campagnuole, da veterinario o curato, con cui batte il pavè color ferro di una Parigi di piogge e soli, da un bistrò a una portineria, per scale che stillano confessioni da tribunale, fra mura che nascondono grida e grovigli di vipere quiete. Senza abboccare mai alle esche inique dell’immaginazione, alle lusinghe a volte fallibili della ragione: ma lasciandosi impregnare naso e cappotto dagli odori decisivi del delitto. E allora, con tristezza, con dura pietà, lo colpisce.


Lascia un commento