Mycoplasma, l’agente patogeno colpevole della polmonite
Il batterio Mycoplasma Pneumoniae è sospettato di essere una delle cause di un aumento dei ricoveri di bambini per polmonite, nelle ultime settimane, in Cina e in alcuni Paesi europei come Francia, Olanda e Danimarca e adesso anche in Italia, dove si sono registrati i primi casi in bambini ricoverati con sintomi respiratori.
La settimana scorsa, gli esperti europei che monitoravano il mycoplasma in 45 siti in 24 paesi hanno riferito che l’incidenza dei casi, scesa a meno dell’1% durante la pandemia, aveva ripreso a salire all’inizio dell’anno. Secondo un rapporto pubblicato su The Lancet Microbe, quest’estate e quest’autunno si è registrato un aumento medio di oltre quattro volte, con incrementi maggiori in Asia ed Europa.
Secondo il dottor Peter Hotez, che co-dirige il Texas Children’s Hospital Center for Vaccine Development: “Si possono osservare epidemie periodiche ogni pochi anni, soprattutto tra i bambini dai 5 ai 12 anni, quindi i bambini in età scolare“. Ed è questo l’argomento di questo articolo. Vi parliamo di questo batterio e di quello che si dovrebbe sapere in merito, per evitare allarmismi, ma anche per consentire di capire come agire per evitare conseguenze drammatiche.
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Un’infezione comune che ritorna
Il mycoplasma potrebbe non essere familiare ai genitori, ma non è un mistero per i medici, che sanno che è una causa comune di polmonite lieve o “ambulante”. Provoca una tosse che può persistere per settimane, in genere accompagnata da febbre e mal di testa, e spesso da un’eruzione cutanea a chiazze sul tronco, sulla schiena o sulle braccia.
La polmonite è un’infiammazione che provoca il riempimento dei polmoni con liquidi o pus e che può essere causata da virus, batteri e sostanze chimiche. Dall’inizio della stagione fredda, le infezioni respiratorie causate da Covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale o RSV sono ora aumentati, facendo aumentare anche i casi di polmonite.
Cosa dovrebbero sapere i genitori, secondo il pediatra
Il dottore Creech, pediatra specializzato nelle malattie infettive, operativo alla Vanderbilt University School of Medicine in Nashville, Tennessee (USA) afferma che molti dei casi di polmonite da mycoplasma potrebbero non essere ancora emersi, in quanto più lievi di altre patologie.
Secondo Creech: “La gravità della malattia è solitamente attestata nello studio del pediatra privato che vede un bambino con una tosse che non scompare o una tosse un po’ più significativa di quella che accadrebbe con un semplice raffreddore”
La polmonite viene spesso trattata con antibiotici come l’amoxicillina senza prima effettuare test per trovarne la causa: “In queste situazioni, spesso non vengono eseguiti molti test e, invece, i pediatri sono lasciati a provare a usare gli antibiotici. E se funziona, i pazienti migliorano; se non funziona, i bambini vanno in ospedale e vengono sottoposti al test. Quindi penso che inevitabilmente sottovalutiamo la presenza di Mycoplasma in circolazione”
Creech afferma che è importante che i genitori e gli operatori sanitari siano vigili (ma non allarmati) riguardo al fatto che i casi di Mycoplasma potrebbero aumentare quest’anno.
Mycoplasma, batteri resistenti agli antibiotici
Il mycoplasma è un genere di batteri che non hanno una parete cellulare attorno alla loro membrana. Questa caratteristica li rende naturalmente resistenti agli antibiotici che agiscono sulla sintesi della parete cellulare, come i beta-lattamici. I mycoplasmi possono essere parassiti o saprofiti, cioè vivere a spese di altri organismi o di sostanze organiche in decomposizione.
Diverse tipologie di mycoplasmi
Tra i mycoplasmi, alcuni sono responsabili di malattie che colpiscono l’apparato respiratorio umano, come il Mycoplasma pneumoniae, che abbiamo appena visto e che si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva o muco espulse con la tosse o lo starnuto.
Altri mycoplasmi sono invece associati a infezioni delle vie urinarie e genitali, come il Mycoplasma hominis, il Mycoplasma genitalium, il Mycoplasma fermentans, il Mycoplasma spermatophilum e il Mycoplasma primatum. Questi batteri possono causare uretrite, cervicite, vaginite, endometrite, salpingite, prostatite e infertilità. Il contagio avviene per lo più per via sessuale, ma anche per via verticale, cioè dalla madre al feto o al neonato.
I mycoplasmi sono batteri davvero tanto piccoli, con un diametro di circa 0,2-0,3 micron, e hanno un genoma molto ridotto, con pochi geni essenziali. Hanno una forma variabile e possono essere filamentosi o sferici. Si replicano in terreni di coltura ricchi di steroli, che sono necessari per la loro membrana.
La diagnosi delle infezioni da mycoplasma
Per diagnosticare le infezioni da mycoplasma, si possono usare diversi metodi, come la coltura, la PCR, la sierologia o l’immunofluorescenza. Il trattamento si basa sull’uso di antibiotici specifici, come i macrolidi, le tetracicline o i fluorochinoloni. La prevenzione si basa sul rispetto delle norme igieniche, sull’uso di preservativi e sulla vaccinazione, quando disponibile.