La vicenda avvenuta a un medico modenese e suo figlio può far loro rischiare grosso: il reato è furto di farfalle. Può sembrare strano, ma non lo è visto che si trovavano in Sri Lanka.
Chi è il medico arrestato?
Luigi Ferrari, all’anagrafe 68 anni è l’uomo arrestato (insieme a suo figlio) per il furto di centinaia di farfalle e altre piante endemiche dello Sri Lanka. Attualmente entrambi si trovano agli arresti domiciliari e con il passaporto sequestrato, per cui non possono lasciare l’isola.
Ferrari è un noto chirurgo ortopedico specializzato in particolare nella cura dell’alluce valgo, che lavora in diverse cliniche private a cavallo fra le province di Reggio Emilia e Modena, ma non solo. Parliamo infatti di un grande appassionato di farfalle, tanto da avere anche una sua associazione entomologica a cui fare riferimento.
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Una passione però tramutata in ossessione, tanto da avere l’illegale idea di recarsi nel parco naturale di Yala e catturare moltissimi insetti, non solo farfalle. All’uscita del parco, degli agenti dell’ufficio per la conservazione della fauna selvatica di Katagamuwa li hanno fermati per un normale controllo e sono stati subito insospettiti in quanto padre e figlio si sarebbero mostrati molto nervosi e agitati.
All’interno dei loro zaini, decine di barattoli di vetro, bottiglie e bustine con insetti, farfalle, piante, foglie autoctone. Un’azione sconsiderata visto le rigide norme locali e ciò ha fatto scattare l’arresto per furto e contrabbando. Gli italiani hanno passato 30 giorni in cella, con successivo arresto ai domiciliari. L’intenzione del governo è di avviare una nuova udienza che li caccerà dallo Sri Lanka con divieto assoluto di rientrare. La moglie del medico e l’avvocato dell’uomo sono in Sri Lanka in attesa dell’udienza.
Perché è vietato importare farfalle?
Per capire meglio le norme in merito all’importazione di farfalle, dobbiamo rivolgersi al CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione). Qui viene spiegato che lo “scopo fondamentale della Convenzione è quello di garantire che, ove sia consentito, lo sfruttamento commerciale internazionale di una specie di fauna o flora selvatiche sia sostenibile per la specie e compatibile con il ruolo ecologico che la specie riveste nel suo habitat“.
In questi elenchi troviamo oltre oltre 35.000 specie di animali e piante, specie protette che è vietato catturare e importare. Norma che sicuramente il medico modenese conosceva molto bene essendo un appassionato del settore.