La sua telefonata aveva commosso tutti, la sua vocina in preda alla paura mentre la sua famiglia giaceva morta nell’automobile dove si trovava. Hind Rajab è stata trovata morta, poco distanti i soccorritori che stavano per aiutarla.
Il lutto per Hind Rajab e la rabbia di essere impotenti
Hind Rajab, la bambina palestinese di 6 anni, è stata ritrovata insieme ai membri della sua famiglia. Il corpo senza vita è stato sotto il cielo di Gaza per due settimane, spazzando via la speranza che fosse ancora viva.
Vicino a lei i corpi di due soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), inviati per salvare Hind e i suoi familiari. La PRCS ha accusato gli israeliani di aver deliberatamente ucciso i soccorritori.
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Una tragedia sconvolgente che ci svela la crudeltà di questa guerra che sta spazzando via milioni di vite innocenti.
La telefonata di paura della piccola Hind
Una voce sottile e tremante che spiega l’orrore della guerra attraverso gli occhi dei bambini a Gaza, Hind Rajab era stata coinvolta in un attacco da parte di un carro armato israeliano. Il telefono cellulare aveva raggiunto il centro di emergenza della Mezzaluna Rossa palestinese, nascosta nell’auto dello zio insieme ai corpi dei suoi familiari.
La sua famiglia aveva deciso di evacuare la zona ovest di Gaza a causa degli intensi bombardamenti. Voleva raggiungere l’ospedale Ahli per cercare rifugio, quando i carri armati israeliani l’ha sorpresa.
Dapprima la voce di Layan, la figlia quindicenne dello zio di Hind, ha raggiunto la Mezzaluna Rossa e spiegato cosa stava succedendo. I genitori e i fratelli di Layan erano stati uccisi e un carro armato era accanto all’auto. Poi le grida e degli spari. Una seconda voce, quella di Hind che implorava aiuto, mentre raccontava che tutti intorno a lei stavano dormendo.
Un’ambulanza ha cercato di salvare Hind, ma la connessione si è interrotta prima che potesse raggiungere la sicurezza. Né gli operatori né la famiglia di Hind hanno avuto notizie, fino alla tragica conferma della morte di tutti.
Due settimane fa la madre Wissam – che era già all’ospedale Ahli – aveva detto: “Le ho portato delle cose e la aspetto qui. Aspettando che torni da un momento all’altro. È una madre dal cuore spezzato a chiedervelo: non dimenticatevi di questa storia“.