Ci sono molte città inquinate, ma la città più sporca del mondo batte ogni record e rappresenta il peggior esempio possibile di gestione dei rifiuti. Ecco qual è!
Delhi: la città più sporca del mondo
Hai mai sentito parlare di una città dove il cielo è spesso offuscato da uno strato di smog denso e tossico, dove le strade sono costellate da montagne di rifiuti altissime e le fogne a cielo aperto emanano un odore acre che si diffonde nell’aria? Questo è il triste scenario che caratterizza Delhi, la capitale dell’India, una delle città più inquinate al mondo.
La situazione è così critica che Delhi è stata soprannominata la “città più sporca del mondo”, superando di dieci volte i livelli di inquinamento atmosferico di molte altre grandi città europee, ad esempio Londra. La qualità dell’aria qui ha raggiunto livelli così pericolosi da costringere le scuole e i college a chiudere per giorni consecutivi a causa dell’aria tossica.
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Uno dei maggiori contribuenti all’inquinamento di Delhi sono le tre discariche di rifiuti situate nei quartieri di Ghazipur, Bhalswa e Okhla. Ogni giorno, più di 10.000 tonnellate di rifiuti finiscono in queste discariche, creando delle montagne di spazzatura alte fino a 60 metri che si estendono per chilometri. Queste montagne di rifiuti non solo emettono un odore nauseabondo che avvolge l’intera città, ma sono anche un pericolo per la salute dei residenti, contribuendo all’emissione di gas nocivi come il metano.
Parlando di metano, recenti dati satellitari hanno indicato che le discariche di Delhi sono diventate un vero e proprio hotspot globale per le emissioni di questo gas, che è un potente gas serra. Il metano trattiene il calore nell’atmosfera molto più efficacemente della CO2, contribuendo così al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici.
Il problema infinito dei rifiuti
Ma qual è l’origine di questa enorme quantità di rifiuti? A Delhi, più del 50% dei rifiuti scaricati nei siti di smaltimento è costituito da “rifiuti umidi”, come bucce di verdura e avanzi di cibo. Tuttavia, a causa della mancanza di un sistema efficace di separazione dei rifiuti, questi rifiuti organici marciscono insieme agli altri materiali, generando enormi quantità di metano durante il processo di decomposizione.
E durante i mesi estivi, la situazione diventa ancor più critica. Le alte temperature di Delhi fanno sì che il metano altamente infiammabile prenda fuoco, trasformando le montagne di rifiuti in vere e propri inferni tossici. Questi incendi non solo peggiorano ulteriormente la qualità dell’aria, ma rilasciano anche una vasta quantità di sostanze tossiche nell’ambiente.
Le conseguenze di questa grave situazione si ripercuotono sulla salute dei residenti. Coloro che lavorano nei siti di smaltimento dei rifiuti, come ad esempio i raccoglitori di materiali riciclabili, sono particolarmente a rischio. Espongono se stessi a gravi problemi respiratori, malattie polmonari e problemi ai reni causati dall’esposizione continua a sostanze tossiche. La situazione è così critica che, durante i mesi invernali, l’aria diventa densa di inquinanti. Le emissioni industriali e veicolari, unite alla bassa velocità del vento e alla tradizione di far esplodere petardi durante le festività, contribuiscono a rendere l’aria di Delhi irrespirabile.
Le autorità locali hanno cercato di affrontare il problema implementando diverse misure, come l’irrigazione delle strade per ridurre la polvere e la costruzione di “torri antismog”. Tuttavia, molti ritengono che queste soluzioni siano insufficienti di fronte all’entità del problema. La triste realtà è che fino a 33 milioni di persone che vivono a Delhi rischiano di vedere le loro vite accorciate di quasi 12 anni a causa dell’inquinamento atmosferico.