Che cosa unisce Filippo Marinetti a Johnny Depp, Al Pacino e Scamarcio?
Il destino, spesso imprevedibile e sorprendente, può intrecciare le vite di persone apparentemente distanti nel tempo e nello spazio. Oggi, nel 1909, Filippo Marinetti riusciva a pubblicare su Le Figaro il primo Manifesto del futurismo. Invitò anche Modigliani ad entrare e senza successo.
Modì è il soggetto del prossimo lavoro da regista di Johnny Depp, che da giorni è a Torino per le riprese del film e con un cast mega galattico che comprende anche Al Pacino e Scamarcio.
Nella città piemontese, non poteva mancare per l’attore e regista la visita alla mostra del suo grande amico Tim Burton. Sua ultima apparizione nella città piemontese a ottobre per l’inaugurazione della mostra a lui dedicata. Non si sa esattamente dove vivano Tim Burton e Monica Bellucci, leggendo i giornali potrebbero essere a Londra, negli Stati Uniti, a Roma, tolti gli Usa, tutti gli altri posti sono ad un’ora di aereo e chissà…
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Filippo Marinetti pubblica su Le Figaro il manifesto futurista
Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
Queste sono i primi tre punti del Manifesto dei futuristi, fu pubblicato in Italia ad inizio febbraio del 1909, la pubblicazione del 20 febbraio sul quotidiano parigino Le Figarò diede risalto internazionale al movimento. L’arte istituzionale secondo i futuristi era un bersaglio da colpire con una nuova filosofia artistica più dinamica, veloce, distruttiva.
Si entrava nel Novecento, con uno stile nuovo di arte e poesia si risaltavano industria e progresso, dalla carrozza alle auto, dai walzer ai balli scatenati in piazza, dai paesaggi artistici alle città di cemento con grandi palazzi. Energia, stile, espressioni, soprattutto le più reazionarie e distruttive vennero riprese anche dal fascismo ma la relazione tra questo movimento e l’ideologia è tutta da approfondire. Come riuscì Filippo Tommaso Marinetti a pubblicare il manifesto futurista su Le Figaro? un’amicizia o una finta relazione con la figlia di un amico del padre, egiziano e azionista del quotidiano.
Anche a Modigliani fu proposto di firmare il Manifesto futurista, rispose così
Filippo Tommaso Marinetti tentò di far entrare nel gruppo dei futuristi anche Modì o Dedo, soprannomi di Amedeo Clemente Modigliani. Morì giovanissimo a 36 anni, il più grande ed espressivo degli artisti del Novecento morì a gennaio del 1920 e si trasferì a Parigi anche per incontrare anche altri artisti, tra cui Picasso, nel 1906, pochi anni antecedenti alla Prima Guerra Mondiale, che scoppiò dal 1914 e durò quattro anni. I ritratti più famosi sono le figure femminili senza pupille, con il viso allungato, sfumature e colori. Come racconta Gino Severini Modigliani rifiutò l’invito ad unirsi ai futuristi.
Johnny Depp a Torino per il film su Modigliani con un cast fantastico
Johnny Depp è a Torino per fare di nuovo il regista, nella città che ospita la mostra di Tim Burton girerà alcune scene di Modì, il biopic su Amedeo Modigliani. Secondo film da lui diretto, le riprese si svolgeranno negli studi Prodea Led Studios a Mirafiori, quindi arriverà sul grande schermo un film con effetti digitali e dedicato ad un artista importante del Novecento. Sorpresa delle sorprese, ad interpretare Modigliani sarà Riccardo Scamarcio, mentre al Pacino interpreterà Maurice Gangnat (importante collezionista dell’epoca). Rosalie, importante personaggio nella vita del pittore, viene interpretato da Luisa Ranieri. Depp racconta con il film il momento in cui Modigliani decide di porre fine alla carriera e di lasciare la città.