IT-alert, sistema nazionale di allarme pubblico per tutti i dispositivi mobili
IT alert è il sistema nazionale di allarme pubblico, che permette di ricevere un messaggio sullo smartphone in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Il sistema è gestito dalla Protezione civile e si basa sulla tecnologia cell-broadcasting, che invia i messaggi a tutti i dispositivi mobili situati in una determinata area geografica, indipendentemente dall’operatore telefonico. Il servizio è gratuito e non richiede alcuna registrazione o configurazione. Per ricevere i messaggi, basta avere lo smartphone acceso con una SIM con qualunque piano telefonico attivo.
Il sistema IT-alert aderisce allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP) per garantire l’interoperabilità con altri sistemi di allerta nazionali e internazionali.
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Il sistema si trova di default in tutti i cellulari: dove lo trovi?
Il sistema di allarme è già presente su tutti i dispositivi che hanno iOS o Android come sistema operativo. Sui primi è possibile trovare la spunta all’interno delle Impostazioni, sezione Notifiche e scorrere in basso andando oltre le applicazioni. Sui dispositivi Android, invece, lo troviamo alla voce Sicurezza ed emergenza e poi Avvisi wireless di emergenza: di base è presente qui la voce IT-alert già attiva di default.
Gli utenti possono tuttavia bloccare l’allarme disattivando la notifica dalle impostazioni del proprio telefono come si fa per applicazioni o messaggi, ma solo dopo il test.
La fase sperimentale del sistema
Il sistema IT alert è ancora in fase di sperimentazione e le Regioni effettuano periodicamente dei test per verificare il suo funzionamento. Durante i test, viene inviato un messaggio di prova a tutti gli utenti che si trovano nella Regione interessata o nelle zone limitrofe. Il messaggio contiene un link a un questionario anonimo per raccogliere il feedback degli utenti sul servizio. E’ facoltativo e non comporta alcun problema di privacy.
Il calendario dei test regionali per il sistema IT alert è disponibile sul sito ufficiale del servizio, dove si possono trovare anche altre informazioni utili e le risposte alle domande più frequenti. Il sito è raggiungibile al link IT alert.
Le regioni che hanno già completato il test
I primi test regionali di invio del messaggio sono partiti a giugno 2023, organizzati in raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni coinvolte, Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ANCI. Le Prime Regioni interessate sono state: Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria ed Emilia-Romagna.
Nel mese di settembre 2023 sono stati effettuati i seguenti test:
- 12 settembre in Campania, Friuli-Venezia Giulia e Marche
- 14 settembre in Piemonte, Puglia e Umbria
- 19 settembre in Basilicata, Lombardia e Molise
- 21 settembre in Valle d’Aosta e Veneto
- 26 settembre in Abruzzo e nella Provincia Autonoma di Trento
Le Regioni interessate il 27 settembre
Dopo l’ultimo test del 21 settembre 2023 in Valle d’Aosta e Veneto, gli appuntamenti con il test a livello regionale di IT-alert erano stati fissati per il 26 e 27 settembre. Ieri (martedì 26) è stato il turno dell’Abruzzo e della Provincia Autonoma di Trento, mentre oggi, alle 12.00, sui cellulari accesi e con connessione telefonica di coloro che si troveranno in Lazio e Liguria arriverà un messaggio di test IT-alert. Il test nel Lazio era stato inizialmente programmato per il 21 settembre ma è stato rinviato per l’allerta gialla per temporali prevista sulla regione in quella giornata.
Le prossime Regioni dove sarà sperimentato il test e quando
Il calendario prevede che oggi, 27 settembre ci sia la prova nel Lazio e in Liguria, mentre il 13 ottobre sarà il turno della Provincia Autonoma di Bolzano.
I risultati raccolti sull’attività di sperimentazione
In occasione dei test, è possibile accedere e compilare l’apposito questionario dalla home page del sito www.it-alert.gov.it, contribuendo all’implementazione del sistema. Il modulo è pensato per segnalare eventuali malfunzionamenti.
Per adesso sono stati compilati oltre 2,5 milioni di questionari da quando sono iniziati i test nel mese di giugno. Al momento gli esiti vengono vagliati da tecnici per consentire agli operatori di telefonia mobile di approfondire e rivedere il processo di invio del messaggio, il comportamento delle celle telefoniche e della copertura, oltre al funzionamento dei dispositivi come telefoni, tablet e smartwatch.
Molti cittadini hanno lamentato di non avere ricevuto il messaggio, mentre sulla rete si leggono proteste di ogni tipo: dai possessori di un telefono cellulare “vecchio stampo” (non smartphone né iPhone) che non hanno “diritto” ad essere informati sulle calamità che potrebbero colpire la zona dove abitano, a coloro che contestano la mancanza di chiarezza sulla Privacy legata alla compilazione del questionario.
Cosa accadrà dopo la fase di test?
Dopo la fase di sperimentazione, IT-alert fornirà notifiche immediate ai cittadini in situazioni di grave pericolo imminente o già in atto. Il sistema è particolarmente dedicato agli eventi legati al servizio nazionale di protezione civile, come terremoti, tsunami (causati da terremoti), crollo di grandi dighe, attività vulcaniche, incidenti nucleari o emergenze radiologiche, gravi incidenti in ambito industriale o forti precipitazioni. Attraverso IT-alert, la popolazione sarà tempestivamente avvisata e informata su come agire in modo sicuro ed efficace durante le emergenze.