Inflazione USA, causa e conseguenza di aumento affitti e costo benzina. Rischio anche sui mutui a giugno
Caro affitto, aumento nei mutui e del costo della benzina, le statistiche di oggi fotografano l’inflazione statunitense con i prezzi al consumo cresciuti a marzo. La federal Reserve rischia di non riuscire a tagliare i tassi di interesse a giugno rincarando così i costi di molti prodotti bancari o di bene e servizi connessi.
L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,4%, c’è stato anche un aumento a febbraio come dichiarato anche dal dipartimento del lavoro. In dodici mesi, l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 3,5%. L’aumento dei costi si è registrato anche nei generi alimentari e nell’energia, questo è dovuto anche a fattori atmosferici, rialzo prezzi e crisi globali, partendo dalle difficoltà di navigazione nel Mar rosso.
Tuttavia, in riferimento al tasso di inflazione misurato attraverso l’indice dei prezzi al consumo (CPI, dall’inglese Consumer Price Index) sono stati esclusi i prezzi dei generi alimentari e dell’energia, considerati più volatili. Secondo gli analisti l’aumento del CPI era calcolato allo +0,3% mensile e 3,4% annuale.
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Inflazione e caro benzina, la situazione in Italia e la reazione del ministro Giorgetti
In Italia, il crescente costo della benzina è una realtà tangibile, con file di automobilisti che si trovano di fronte a fornitori che offrono prezzi di rifornimento sempre più elevati. Questo aumento ha generato molte proteste, alimentando la preoccupazione per l’inflazione e il conseguente impatto sui costi delle spese quotidiane.
Alcuni dati specifici illustrano chiaramente questa tendenza: il prezzo medio della benzina è ora di 2,048 euro al litro, con variazioni tra le compagnie (1,918 euro) e le pompe bianche (1,897 euro). Nel frattempo, il diesel self-service ha raggiunto i 1,812 euro al litro, con differenze simili tra compagnie e pompe bianche. Secondo le analisi di Staffetta, si è toccato un massimo di sei mesi di 1,912 euro al litro, con la possibilità di ulteriori aumenti. Questi prezzi sono monitorati dall’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy su circa 18.000 impianti.
Il presidente della Faib (Federazione Italiana Agenti Benzina), Giuseppe Sperduto, ha proposto un’azione concreta per affrontare gli effetti negativi dell’incremento dei prezzi del carburante sull’economia. Sperduto suggerisce di reintrodurre l’accisa mobile, un meccanismo che permette di ridurre dinamicamente le accise utilizzando i maggiori proventi dell’IVA derivanti dall’aumento dei prezzi del carburante. Questa proposta mira a mitigare gli aumenti dei prezzi dei generi alimentari e dei beni di consumo, i cui costi sono influenzati direttamente dal caro carburante.
Giancarlo Giorgetti, esponente del governo, ha risposto alla situazione sottolineando che il prezzo della benzina non è direttamente influenzato dalle decisioni governative. Tuttavia, ha chiarito che esiste una disposizione per adeguare i prezzi in caso di variazioni significative, in base a specifiche circostanze
Produzione Stellantis, apre un nuovo stabilimento a Torino.
A Torino, è stato inaugurato un nuovo stabilimento Stellantis dedicato alla produzione dei cambi per le vetture, lo raccontiamo nell’ultimo paragrafo del nostro articolo che parla anche di inflazione. Come cresce il settore automobili? Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha condiviso la visione della società per il futuro della mobilità, sottolineando l’impegno verso la sostenibilità a livello sociale, urbano e regionale. Nonostante l’Italia ospiti numerosi produttori automobilistici, sia in termini di marchi, modelli che di innovazioni tecnologiche, si registra un calo significativo nella produzione, come riportato da Milanofinanza. Anche Stellantis ha subito un lieve calo percentuale, tuttavia il gruppo dimostra un elevato grado di fiducia sia nella produzione attuale che nei progetti futuri.
L’Italia, insieme ad altri paesi, potrebbe essere preoccupata dall’arrivo sul mercato delle auto elettriche cinesi a basso costo. Nonostante i tentativi della Cina di espandersi in questo settore, la crescita non è stata così facile come previsto. Segnalazioni di MilanoFinanza e altri siti settoriali indicano un’elevata quantità di auto elettriche rimaste ferme nei porti e nei parcheggi, destinate sia alla vendita che all’utilizzo nei servizi di noleggio.
Viene sollevata anche la questione della mancanza di una logistica adeguata per la distribuzione e il trasporto di queste vetture, inclusi i camion necessari per il trasporto su lunghe distanze. In Europa, così come in Italia e negli Stati Uniti, c’è un fervore nell’ambito dell’innovazione delle auto elettriche, con nuovi modelli che emergono ogni anno con caratteristiche innovative e digitali. Sebbene l’innovazione nel settore elettrico sia cruciale per ridurre le emissioni, dal punto di vista commerciale rappresenta una sfida significativa. Tuttavia, la Cina continua a riuscire a vendere le proprie auto, con una percentuale di crescita discreta registrata nel 2023.