Il web sta scomparendo? Ecco la ricerca che svela la triste realtà a lungo termine di Internet

By Iole Di Cristofalo

Il web non dimentica a meno che non si applichi il diritto all’oblio

Ieri un video dell’Ansa legato ad un’indagine su link, pagine e contenuti di siti web è diventato virale e ha fotografato una realtà che esperti di più discipline e specificatamente di Internet raccontano da tempo. La rete nei contenuti è mutevole, anzi, da più scuole di digitale seguite posso affermare che sono gli stessi professionisti di Internet a voler rimettere mano ai contenuti e ai siti web per aggiornali, adattarli al tempo e migliorarli.

C’è una vera e propria archeologia della rete che poi prova a recuperare il recuperabile dal passato, perché comunque dei contenuti creati (giornalistici, informativi, pubblicitari, letterari, di blog narrativi o creativi) raccontano un dato momento sotto molteplici aspetti. Quando si dice, Internet non dimentica è perché un testo revisionato può essere recuperato nella sua sostanza iniziale, cosa importante quando alcuni furbetti tentano di far sparire ad esempio una fake news o una diffamazione che ha fatto i suoi danni.

Attenzione però al lato umano e ai diritti e doveri, c’è la tutela della privacy e il diritto all’oblio nel web che consente alle persone di farsi dimenticare soprattutto quando in ballo ci sono storie molto tristi o pesanti, legati magari alla cronaca. Google ha una scheda dedicata per il motore di ricerca e i suoi servizi digitali dedicata: https://support.google.com/legal/answer/10769224?hl=it

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Il Web che cambia con i link che scompaiono o sono sbagliati

Il web che cambia
Numerosi motivi del perché il web sta cambiando

La caratteristica importante della scrittura digitale è quelle di collegare due contenuti diversi e distanti tramite i link, questa funzione ha reso grande, anzi, immensa e infinita la rete. Giornali, mondo dell’informazioni e pubblicità hanno tratto tantissimo da questa funzione di collegamento tra diversi contenuti.

C’è un fatto: i link vanno continuamente monitorati e spesso è difficile farlo perché diventano veramente tanti. Che cosa succede allora? Non funzionano più, perché il contenuto scompare, magari viene hackerato o, addirittura, trasformato in virus. Possono comparire dei bug di sistema (errori di codice, cambiamento del server, dell’url, eccetera). Contenuti di siti web scompaiono perché scompare anche il sito web o qualsiasi altra risorsa.

Pensate ad un video su Youtube che poi viene rimosso, o una pagina social che cambia ulr o viene rimossa o bannata. Questa è la dura realtà del web ed è lavoro e tanto lavoro per i gestori di siti web e risorse informative che vivono anche di linki concettuali o di link building esterni.

E veniamo alla ricerca di Pew Research Center, ecco come cambia il web in numeri e percentuali

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Pew Research Center ha raccolto questi dati e pubblicato questa interessante analisi sulla scomparsa del web. La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti ospita circa 175 milioni di testi e Internet Archive 835 miliardi di pagine, ma molte di queste stanno scomparendo.

Secondo il Pew Research Center, un quarto dei siti attivi tra il 2013 e il 2023 non esiste più o non è accessibile. L’erosione del web è un problema: circa il 23% delle pagine di notizie, il 21% dei siti web governativi e il 54% delle pagine di Wikipedia contengono collegamenti non funzionanti. Il problema colpisce siti di ogni livello di traffico, compresi quelli governativi locali. La situazione è peggiore per i contenuti più vecchi: il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 non sono disponibili oggi, e l’8% delle pagine del 2023 è già sparito.

Anche sui social media si verifica un fenomeno simile, con un quinto dei tweet che scompare entro pochi mesi dalla pubblicazione. I tweet in turco o arabo tendono a sparire più frequentemente. I ricercatori hanno analizzato un campione di pagine dal repository Common Crawl per ogni anno dal 2013 al 2023, esaminando la persistenza dei collegamenti e la frequenza di rimozione dei post sui social media.

La revisione dei link, il recupero e aggiornamento dei contenuti: il Web master insomma non può andare in pensione

La revisione dei link e l’aggiornamento dei contenuti sono attività cruciali che garantiscono la fruibilità del web. Il web master, supportato dall’intelligenza artificiale, svolgono un ruolo essenziale nella manutenzione digitale, identificando e correggendo link non funzionanti. Professioni come quelle dei content manager e degli specialisti SEO sono fondamentali per assicurare che i contenuti siano sempre aggiornati e accessibili. Nonostante l’avanzamento dell’IA, l’occhio umano rimane indispensabile per migliorare e controllare l’accuratezza delle operazioni digitali.

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Esistono diversi metodi per recuperare i link o i contenuti scomparsi dal web. Uno dei più noti è il Wayback Machine di Internet Archive, che archivia periodicamente copie di pagine web e permette di visualizzare versioni passate di siti. Un’altra risorsa utile è Google Cache, che conserva copie temporanee delle pagine web indicizzate. Inoltre, alcuni strumenti specializzati come Archive.today permettono di creare istantanee permanenti di pagine web su richiesta. Infine, per contenuti specifici come articoli accademici o notizie, è possibile utilizzare database e repository istituzionali che conservano versioni archiviate di documenti e pubblicazioni.