Il raggiro al principe Bonanno di Linguaglossa, da parte di chi?
Una storia di cronaca davvero di basso profilo, a nostro parere. Che ce ne sia un colpevole o meno in questa indagine, l’episodio una volta degno delle pagine di ogni rivista pattinata in cerca di glamour, è davvero da archiviare, nonostante il clamore mediatico che ha suscitato. Si tratta della denuncia fatta dal principe Bonanno di Linguaglossa (53 anni) alla sua ex fidanzata, la modella e influencer bielorussa 37enne Tanya Yashenko (o Tatsiana Yashchanka), che si arricchisce di un nuovo capo di accusa.
Secondo le ipotesi della procura di Roma, la donna si sarebbe impossessata di circa 1,2 milioni di euro che sarebbero stati fatti circolare da un conto all’altro grazie a 13 assegni girati in pochi giorni (dal 17 al 23 gennaio), subito dopo aver saputo di essere stata denunciata dall’ex compagno.
Vi raccontiamo in questo post chi sono i protagonisti della storia e cosa è successo.
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Chi sono Giacomo Bonanno di Linguaglossa e Tanya Yashenko?
Il principe Giacomo Bonanno di Linguaglossa è un nobile romano, discendente da una antica famiglia siciliana di origini pisane. È nato a Roma il 24 febbraio 1970 e si è laureato in storia presso la Colorado State University. Ha conosciuto la modella e influencer Tania Yashenko nel 2019. La donna era famosa per i suoi scatti sui social network. Tra di loro è nato un rapporto sentimentale raccontato sui social. La bellissima modella posta fotografie di viaggi e acquisti sfrenati. Una storia principesca, tra il fascino aristocratico di lui, di culla nobile, e la bellezza esotica della modella. Finché la coppia scoppia.
La prima querelle, partita per “stalking”: 110 mila messaggi su WhatsApp
La querelle nasce quando lei denuncia lui per stalking e racconta di essere stata aggredita. Poi arriva la controdenuncia con 110 mila messaggi WhatsApp a supporto. A ogni richiesta, la donna insulta il compagno: “Sei un incapace, un pezzente”. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la donna avrebbe manipolato il principe con messaggi, telefonate e minacce di lasciarlo, sfruttando la sua debolezza psicologica dovuta a problemi familiari e personali. Il principe avrebbe così ceduto alle richieste della modella, arrivando a svuotare i suoi conti bancari e a indebitarsi con parenti e amici.
La procura di Roma ha chiesto il sequestro dei beni ottenuti dalla Yashenko e il divieto di avvicinamento al principe. La difesa della modella sostiene invece che si tratta di una storia d’amore finita male e che i regali erano frutto della generosità del principe.
Oltre agli assegni, la procura di Roma contesta alla donna un bonifico da 190 mila euro a favore della propria “Piazza di Spagna 32 suites“, il B&B di lusso della modella in Centro a Roma che rientra nei capi d’accusa originari. Sotto accusa anche il trasferimento di una Mercedes (valore stimato 86.800 euro) a un’altra società e da questa a una terza, intestata a un cittadino romeno. Anche l’auto era un regalo del principe.
Circonvenzione di incapace
Il principe, dopo aver denunciato la sua ex fidanzata per circonvenzione di incapace, ha avuto un peggioramento del suo stato psichico. Secondo alcune fonti, il nobile romano si è chiuso in casa e ha manifestato segni di confusione e depressione. La procura di Roma ha chiesto l’interdizione del principe dalla gestione del suo patrimonio e la nomina di un amministratore di sostegno, in base a una perizia che ha evidenziato un disturbo misto della personalità con tratti borderline
I possibili scenario per l’influencer
Secondo la procura (pm Stefano Pizza), la modella avrebbe eseguito “Più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso con cui impiegava, sostitutiva, trasferiva in attività economiche e imprenditoriali il denaro e i beni provenienti dalla commissione del delitto di circonvenzione, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa“.
Con tali capi d’accusa la Yashenko potrebbe affrontare le seguenti conseguenze legali se dovesse essere riconosciuta colpevole.
Sanzioni penali: la circonvenzione di incapace è un reato previsto dall’articolo 643 del codice penale, che punisce chi, approfittando dello stato di infermità o deficienza psichica di una persona, la induce a compiere atti che le arrecano un pregiudizio patrimoniale. La pena prevista è la reclusione da sei mesi a cinque anni e la multa da 516 a 10.329 euro. Inoltre, se la circonvenzione è aggravata dal fatto che l’autore è il coniuge, il convivente, l’erede o il legatario della vittima, la pena è aumentata.
Sanzioni amministrative: la Yashenko potrebbe essere soggetta al sequestro dei beni ottenuti illecitamente dal principe, come auto, gioielli, borse e denaro. Questa misura cautelare è stata già richiesta dalla procura di Roma e ha lo scopo di garantire il recupero del patrimonio sottratto alla vittima.
Risarcimento del danno: la donna potrebbe essere chiamata a risarcire il principe per il danno patrimoniale e non patrimoniale subito a causa della sua condotta. Il danno patrimoniale consiste nella perdita o nella diminuzione del valore dei beni della vittima, mentre il danno non patrimoniale comprende le sofferenze morali e psicologiche causate dalla violazione dei diritti della personalità.
Il caso è ancora in fase di indagine e non è stata ancora fissata una data per il processo. La Yashenko ha dichiarato di voler chiarire la sua posizione. Il principe ha invece espresso il suo rammarico per aver creduto alla donna e per aver compromesso il suo patrimonio.