Il 27 gennaio si celebra la Giornata della memoria, per non dimenticare le vittime dell’olocausto. Gli ebrei vennero sterminati nei campi di concentramento dai tedeschi, che volevano creare una razza pura, ariana. Nel corso degli anni, per ricordare questa brutale pagina della nostra storia, il mondo televisivo e cinematografico ha voluto dare il suo contributo attraverso la realizzazione di film, serie tv e documentari.
Oggi vi consigliamo cinque film da vedere per conoscere e ricordare l’orrore della Shoah.
Il diario di Anna Frank
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La pellicola del 1959 è il primo adattamento sulla vita di Anna Frank e il particolare il momento in cui dovette nascondersi dai nazisti e raccontare le sue memorie attraverso un diario, è uno dei grandi classici riguardanti questo tema. La storia della bambina ebrea, che visse in isolamento con la famiglia ad Amsterdam, è stata successivamente trasposta in ulteriori film, tra cui la versione del 2008 di Jo Jones ritenuta la più fedele, e l’adattamento Netflix del 2021 “Anne Frank, la mia migliore amica”.
La vita è bella
Grande classico, la pellicola con Roberto Benigni, affronta in modo quasi divertente questa pagina della storia, attraverso un gioco che Guido, inventa per suo figlio Giosuè, entrambi costretti al campo di concentramento. Memorabili le battute del film, dove ritroviamo anche Nicoletta Braschi nel ruolo della mamma e moglie, che si fa chiudere volontariamente nel campo pur di stare in qualche modo accanto alla sua famiglia. Indimenticabile la scena in cui Guido le si rivolge attraverso l’altoparlante. La vita è bella fa sorridere (almeno nelle prime fasi) e allo stesso tempo versare fiumi di lacrime (merito anche della colonna sonora a cura di Nicola Piovani) per il suo mix tra dramma e romanticismo.
Il bambino con il pigiama a righe
Film del 2008 tratto dal romanzo di John Boyne è l’appassionante e tragica storia di un’amicizia. Bruno, figlio di un soldato e Shmuel, un prigioniero ebreo, si ritroveranno a conoscersi e giocare insieme nonostante il filo spinato che divide il campo di concentramento in cui è stato deportato Shmuel e la fattoria dove vive Bruno. La storia della Shoah in questo caso è vista attraverso gli occhi dei due bambini ai quali, a soli otto anni, non interessa la differenza di razze ma soltanto di poter stare insieme per sempre.
Storia di una ladra di libri
La particolarità di questo racconto è nel suo narratore, la Morte stessa, che dalla sua onnipotenza guarda le vicende della piccola Liesel, una bambina che viene data in adozione ad una coppia, Hans e Rosa, i quali le faranno sentire l’affetto che le manca ma soprattutto le insegneranno a leggere. Liesel diventerà un appassionata di libri al punto da rischiare la sua stessa vita davanti ai roghi che i nazisti creavano per incendiare tutte quelle opere che potessero essere scomode o lontane dalla loro linea di pensiero. Buona parte del racconto è ispirata a fatti realmente accaduti allo scrittore dal cui libro ne è tratta la pellicola.
La chiave di Sara
Film del 2010, racconta la Shoah dal punto di vista di due personaggi, Sara e Giulia. Giulia è una giornalista che si ritrova a vivere in una casa appartenuta ad una famiglia di ebrei, Turbata dalla notizia inizierà una ricerca su di loro ed in particolare su Sara, la bambina che anni prima era riuscita a scampare ai tedeschi. Nella pellicola vediamo continui flashback sul passato e il racconto si alterna tra due epoche, il 42 e i giorni nostri, a Parigi, città natale di Giulia.