Nella Festa della Donna, celebriamo 10 donne sottovalutate che hanno cambiato la storia senza prendersene il merito. Chi?
Le 5 donne sottovalutate italiane che dobbiamo ricordare
L’anno scorso dedicammo l’articolo per la Festa della Donna, alle 5 donne italiane che, in qualche modo, avevano rivoluzionato il costo della storia. Nello specifico parlammo di Margherita Hack, Artemisia Gentileschi, Grazie Deledda, Alda Merini e Rita Levi Montalcini. Quest’anno ci dedichiamo a quelle sottovalutate, quelle che a stento ricordiamo o che non conosciamo affatto. Eppure il loro apporto alla causa femminista c’è stato ed è stato di sostanziale importanza. Ne abbiamo scelte 10, con molta difficoltà, perché di donne meritevoli ne esiste una lista infinita…
Le 10 donne di cui nessuno si ricorda
Ada Lovelace Byron
Augusta Ada Byron, contessa di Lovelace, e nota come Ada Lovelace, era l’unica figlia legittima di Lord Byron. Considerata fin dalla tenera età come una bambina prodigio, è considerata da molti la “madre del computer”. Esperta di matematica e scienze, infatti, previde che i computer sarebbero andati oltre il semplice calcolo numerico. A suo nome è intitolato il linguaggio di programmazione Ada, sviluppato verso la fine degli anni settanta su iniziativa del Dipartimento della Difesa (Dod) degli Stati Uniti.
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Ciò che la rese femminista fu la totale assenza del padre che rese sua madre l’unica figura di riferimento della ragazza. Crescendo non parlò mai con suo padre e riuscì a farsi strada a corte solo grazie alle sue abilità.
Junko Tabei
Junko Tabei è una leggenda dell’alpinismo. La giapponese è stata la prima donna a raggiungere la vetta dell’Everest il 16 maggio 1975, oltre ad aver raggiunto la cima delle cosiddette “Seven Summits”, cioè le montagne più alte di ciascuno dei sette continenti della Terra.
È un esempio femminista perché ha sempre cercato di distruggere tutti i luoghi comuni sulle donne alpiniste, motivo per cui ha sempre formato gruppi di donne guidati da lei stessa e dando prova che essere donna non è un deficit, ma semmai una forza in più.
Amelia Earhart
Amelia Earhart divenne, nel 1932, la prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti senza scalo e la prima aviatrice ad attraversare il Pacifico, da Oakland a Honolulu, nelle Hawaii. In un’epoca fortemente maschilista, scalzò via tutti gli stereotipi di generi.
Il suo carattere ostile e dissidente l’ha resa un’eroina per tutte le donne della successiva generazione che hanno potuto seguire il loro segno di diventare aviatrici senza incontrare più ostilità. Amelia è scomparsa durante una missione, anche questo l’ha portata a diventare una leggenda vivente.
Hannah Arendt
Hannah Arendt non voleva essere chiamata filosofa, eppure nessuna più di lei ha smosso il pensiero sociale. Ebrea perseguitata dai nazisti, ottenne la cittadinanza statunitense e coniò il termine “la banalità del male”, un pensiero che descriveva come una persona ordinaria partecipasse attivamente al male se inserito in un regine totalitario.
Emmeline Pankhurst
Se pensiamo alle suffragette impossibile non pensare a lei, principale esponente del movimento. Pankhurst ha sempre difeso i diritti delle donne, mettendosi in prima fila affinché le disuguaglianze venissero cancellate. Chi più di lei merita di essere in questa lista?
Florence Nightingale
La madre dell’infermieristica moderna, Florence Nighitngale cambiò il metodo di approccio alla cura del paziente. Non più solo una malattia, ma un essere umano con necessità globali. Non una crocerossina o un’angelo del focolaio, la Nightingale applicò la statistica al metodo scientifico, salvando milioni di vite.
Ipazia
Filosofa, matematica e astronoma, Ipazia era una donna saggia e influente che venne uccisa da una popolazione cristiana inferocita. La sua colpa era essere ciò che non doveva essere una donna: pagana, colta, intelligente. Ipazia venne colpita da uomini invidiosi e il suo fu un omicidio politico.
Kate Sessions
Simbolo green per antonomasia, Kate Sessions credeva fermamente che il mondo dovesse essere popolato da piante. Le grigie città necessitavano di un polmone verde, motivo per cui affittò i terreni nel City Park di San Diego (ora chiamato Balboa Park) in cambio della piantagione di 100 alberi all’anno nello stesso parco e di altri 300 nel resto della città. Al tempo non ce n’era nemmeno uno.
Rosa Parks
Rosa Parks era un’umile donna afroamericana che diede inizio alla più importante rivolta della storia degli USA. Al tempo dell’Apartheid, le persone di colore erano confinate nei posti a loro designati sugli autobus. Lei scelse di non cedere il posto a un bianco, venendo incarcerata e diventando il simbolo del boicottaggio degli autobus.
Ruth Bader Ginsburg
Per molti un nome sconosciuto ma Ruth Bader Ginsburg fu una famosissima giudice, la cui popolarità le valse il nome di Notorious Rbg. Il suo focus era battersi per l’uguaglianza dei diritti delle donne, un impegno che venne premiato nel 1992 con il ruolo di prima donna giudice supremo.
Queste sono solo 10 donne che meritano di essere celebrate nella Giornata della Donna (e i restanti giorni dell’anno). Voi chi mettereste in lista?