La regolamentazione della farina di grillo e delle farine di insetti
Come vi abbiamo raccontato da Ultimedalweb, l’utilizzo delle farine di insetti è stato approvato dalla Commissione Europea alla fine del 2022 e la vendita è libera dalla fine di gennaio. Alla farina di grillo abbiamo dedicato una notizia speciale: Farina di grillo: dopo l’approvazione UE, ecco in quali alimenti verrà utilizzata. E recentemente vi abbiamo anche parlato delle misure adottate dall’esecutivo per regolarmentare l’etichettatura delle farine di insetti e la loro vendita sul mercato italiano. Ora vi vogliamo raccontare dell’utilizzo della farina di grillo da parte dei primi esercizi commerciali in Italia.
Il primo bar che propone le brioche con farina di grillo in Italia è a Reggio Emilia
Il Bar Palapa, di Via Tenni, a Reggio Emilia presenta una colazione molto varia, con diverse proposte per tutti i gusti. E quando diciamo “tutti i gusti” ci riferiamo a uno in particolare: quello dell’Acheta Domesticus. Detta così, parrebbe un cibo molto ricercato. Oseremmo dire che più che ricercato è atipico. Il nome tecnico identifica un insetto piuttosto comune: il grillo!!. Nonostante il termine “Acheta” sia accompagnato dalla parola “domesticus” in realtà la Commissione Europea ha chiarito che non si tratta del grillo che conosciamo. Le “Achete” utilizzate per produrre le farine commestibili sarebbero allevate appositamente in strutture con tutte le garanzie sanitarie del caso. Nessuno dà la caccia al grillo in campagna, per capirci.
Il titolare dell’esercizio è contento di avere osato con la scelta di proporre brioche con farina di grillo ai propri clienti. Come ha dichiarato al Resto del Carlino Michele Taddio: “Credo che siamo i primi al mondo a vendere brioche e biscotti con questa farina. La novità è stata presa con moltissima curiosità, a molti clienti piace, altri preferiscono quelle classiche. Come sapore ricorda quello delle brioche integrali. La nota caratteristica è che possiede un alto valore proteico“.
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Il costo della brioche con farina di grillo
La brioche con farina di grillo è venduta a 2 euro, 50 centesimi in più della classica. Il motivo del prezzo elevato è che la farina può costare anche 13,50 euro all’etto, partendo da una base di 7,50-8 euro. C’è una sola azienda che la produce e commercializza al momento. La società vietnamita Cricket One Co Ltd. In Italia la prima azienda a vendere prodotti elaborati con farina di grillo è la Fucibo, una starp-up con sede a Vicenza. Lorenzo Pezzato, l’amministratore delegato, ha dichiarato che “Le farine di insetti rappresentano un business sempre più in ascesa“
I prodotti a base di farina di grillo che si possono acquistare, anche online, sul sito dell’azienda veneta sono: Chips di mais estruso aromatizzate alla pizza e al formaggio, biscotti di mais e sfoglie di mais.
I prodotti che possono contenere farina di grillo
Il Regolamento di Esecuzione UE 2023/5 della Commissione europea contiene un elenco di prodotti specifici che possono contenere farina di grillo. Ad esempio: pane e panini multicereali, cracker e grissini, pizza, biscotti, barrette ai cereali, prodotti a base di pasta e premiscele per forno. L’elenco è ampio e include salse, siero di latte in polvere, minestre concentrate o in polvere ecc.
Le polemiche che lasciano spazio alla curiosità
Nonostante il prezzo elevato della farina di grillo e le polemiche che hanno seguito la liberalizzazione della vendita delle farine di insetti, la curiosità nei prodotti nuovi è un elemento che spinge all’acquisto. Il consumatore prova e poi decide. Probabilmente dieci anni fa in Europa in pochi avrebbero scommesso sul settore, ma con il tempo la diffidenza è diventata curiosità. Il fatto che se ne parli, anche se al centro di accese discussioni, fa conoscere il prodotto e attira le vendite.