Doomscrolling: quando cercare cattive notizie sul web diventa una malattia

By Redazione

doomscrolling: un neologismo entrato ora a pieni titolo nell’Oxford Dictionary che sta ad indicare la tendenza a ricercare in modo ossessivo lde cattive notizie, “scrollando” sullo schermo del nostro tablet, pc o telefonino.

L’abitudine sembra essersi formata durante l’inizio della pandemia e sembra aver colpito principalmente quelle persone che già soffrivano di disturbi di ansia e depressione.

Perché cercare brutte notizie è diventata una malattia

Il doomscrolling è una comportamento umano ordinario: l’uomo, per sua indole, è curioso ed è attratto dai fatti eclatanti.

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Scorriamo spesso le notizie sul telefonino quando sono eclatanti, quando ingenerano shock, e ci fermiamo a leggerle per curiosità-

“Il doomscrolling era già diffuso prima della pandemia, in particolare tra persone che soffrivano di ansia e depressione”, spiega Ling.

Questo accade perché chi soffre di depressione, tende a voler ricercare online notizie che confermino la propria visione negativa del mondo e della vita. La pandemia ovviamente non ha aiutato queste persone , che si sono ritrovate in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.

Smettere di cercare cattive notizie: come?

Innanzitutto, per poter smettere bisogna riconoscere di essere affetti da questo problema. Bisogna cioè prendere consapevolezza del fatto di star cercando ossessivamente cattive notizie online.

Una volta consci del nostro problema, dovremo semplicemente passare a dedicarci ad altro, imporci dei limiti. “Bisogna imporsi dei limiti”, spiega il dottor Ling, “darsi il permesso di scorrere le notizie mezz’ora al mattino, qualche minuto al pomeriggio, ma non di più”.

Quando abbiamo la tentazione di prendere in mano il telefono , dobbiamo provare a sostituirla con qualcos’altro: “Leggere, cucinare, allenarsi: sono tutte alternative più sane al doomscrolling”.

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