È in arrivo la Carta Risparmio Spesa 2023, introdotta dalla Legge di Bilancio, e che apporta un importante contributo alle famiglie in difficoltà. È un sostegno per cui non c’è alcun bisogno di inviare la domanda. Come funziona? C’è un limite ISEE? Leggi per avere tutte le risposte.
La Carta Risparmio per le famiglie
La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 prevede che:
“È istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità da parte dei soggetti in possesso di un indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l’utilizzo di un apposito sistema abilitante.”
Iscriviti gratuitamente sul canale Telegram, cliccando qui
oppure su Whatsapp, cliccando qui per non perdere tutte le novità
A partire dal mese di luglio, la Carta Risparmio Spesa sarà operativa. I beneficiari saranno tutti coloro con un ISEE fino a €15.000, ma per accedere alla misura sarà necessaria anche l’iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare presso l’anagrafe comunale. I nuclei interessati potranno ritirare direttamente in Posta una carta prepagata contenente un fondo da €380 circa. Non potranno accedere ai servizi i titolari di:
- Reddito di Cittadinanza;
- Reddito di inclusione o qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà;
- NASPI;
- Indennità di mobilità;
- Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL;
- Cassa integrazione guadagni-CIG;
- Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- altre forme di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
Chi ha diritto alla Carta Risparmio Spesa?
Sarà l’INPS a inviare un resoconto dei soggetti con proprietà presso i vari comuni. Chi ha ordine di priorità sono:
- nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
- nuclei familiari, composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
- nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, priorità è data ai nuclei con indicatore ISEE più basso.
I beneficiari verranno contattati direttamente dal comune in base alla lista di nominativi ricevuta, con tutte le info in merito al ritiro della carta. I comuni riceveranno: un 50% di carte in proporzione alla popolazione di ciascun comune, la restante parte sarà distribuita in base al rapporto tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun comune e il valore reddito pro capite medio nazionale. Sono previste 1.350.000 Carte Risparmio Spesa con una somma fino a €382,50 per ogni nucleo beneficiario.
Cosa si può comprare?
Con la Carta Risparmio Spesa si potranno comprare solo beni alimentari di prima necessità, come pane, pasta, frutta e verdura. C’è il divieto assoluto di acquisto di bevande alcoliche di qualsiasi tipo. Una modalità simile a quella dei bonus spesa. I supermercati convenzionati sono gli unici a poter accettare questo tipo di carta e avranno diritto a un contenimento dei prezzi dei beni di prima necessità. Le carte sono nominative per cui non sarà possibile cederlE a qualcun altro e decadranno automaticamente qualora non venisse effettuato un pagamento entro il 15 settembre 2023.
Il fondo previsto per la Carta Risparmio Spesa è di 500 milioni di euro, ma solo per il 2023. Non sappiamo, quindi se questa proposta sarà riattivata nel 2024 o se si tratti solamente di un sostegno temporaneo.
In arrivo anche il Reddito Alimentare?
Non solo la Carta Risparmio Spesa, ci sarà anche il Reddito Alimentare. Sempre previsto dalla Legge di Bilancio, il Governo ha istituito una dotazione di 1,5 milioni di euro per l’anno corrente e 2 milioni per il 2024. Si tratta di una sperimentazione vera e propria, in cui si erogheranno pacchi alimentari nelle città metropolitane a tutti quei cittadini in condizioni di povertà assoluta. Possiamo quindi dire che il reddito alimentare sia rivolto verso i soggetti deboli della popolazione che potranno quindi rivolgersi ai centri di distribuzione per ricevere il proprio pacco alimentare. I soggetti più fragili che non possono muoversi da casa riceveranno il pacco direttamente a domicilio.
Articolo utilissimo e ben dettagliato, grazie.
Grazie, continua a seguirci per gli aggiornamenti