La Befana a Roma: una vecchietta vestita di stracci e scopa che ricorda una vita popolana dimenticata
Va bene Babbo Natale, i romani gli sono affezionati, ma con il suo vestito rosso, le renne, la barba bianca che più bianca non si può, si vede proprio che è un personaggio lontano dall’aspetto popolano e antico che Roma ispira e si aspetta. Che vive il popolano e l’antico ancora nelle vie del centro storico, quelle stradine nascoste e non toccate dalla modernità dei negozi delle grandi vie affollate dai turisti.
Il Babbo Natale che piace, in linea con i palazzi storici, la finestra decorata di fiori e i vasi antichi, è vestito un po’ di stracci, accompagnato non tanto dagli elfi colorati di verdi ma dagli zampognari che arrivano dall’Abruzzo. Annunciano così l’arrivo di Gesù ma vengono anche per racimolare qualche risparmio e nessuno glielo nega. Tutti sono affezionati ai loro strumenti, alle canzoni che suonano, al loro arrivo da paesini di borgo forse innevati perché l’altro simbolo del Natale è anche la neve.
La Befana invece non ha bisogno di modificare nulla del suo personaggio: vecchietta molto anziana, vestita da popolana con fazzoletto in testa e grembiule, scopa di paglia o saggina, sacco di liuta con dentro tanti giochi, un tempo di legno dipinto ad arte, adesso di plastica ed elettronica. La befana non deve mai aggiornarsi, nella Roma abituata a grembiuli e scopa di legno con le nonne più anziane, si combina perfettamente alla memoria popolana e più tradizionale della Capitale cristiana.
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Il dono simbolo importante nel giorno dei Re Magi
La Befana che porta i regali ai bambini nasce dal folclore pagano ma con i suoi doni rappresenta bene i Re Magi. Il simbolo vero dell’Epifania, che nel Vangelo portano tre doni importanti al neonato Gesù e rappresentano tre saggi provenienti da un mondo lontano. Che crede e che aspettava un segno divino importante, l’arrivo di Dio sulla terra. Tra grandezza e leggenda, la Befana incarna l’umanità, la voglia di leggerezza, la solidarietà e la tenerezza verso una donna anziana che va verso i bambini per donargli gioia nell’ultimo giorno di feste natalizie.
Come si vive il giorno della Befana a Roma? Aspettando il volo della Befana a Piazza Navona e passeggiando tra le strade più belle della città
Piazza Navona è il luogo principale dove si vive e si attende la Befana a Roma, negli ultimi anni è stata riportata alla luce una tradizione importante. Il volo della Befana sulla piazza, si tratta di un vigile del fuoco o comunque una persona che ha la possibilità di potersi agganciare ad una corda distesa e simulare il volo sulla scopa. Uno spettacolo che piace ai bambini, ai turisti, alle persone affezionate alla città.
Piazza Navona ricca di bancarelle, artisti di strada e befane travestite ad ogni angolo della via si visita in poco tempo, c’è chi rimane per ammirare le fontane, le chiese, i palazzi. Però, ci si sposta anche e si va verso altre strade importanti, ricche di iniziative. Ad esempio, si può raggiunge Campo de Fiori, passeggiare lungo Via del Corso, fermarsi ad ammirare l’area sacra di Torre Argentina, andare verso Piazza Trilussa ricca di vie antiche e non molto lontano dall’Isola Tiberina.
Cosa si mangia a Roma nel giorno della Befana? Cioccolato sì, mela stregata gustibus, cibo da passeggio, piatti tipici
Visto che Piazza Navona è stata al centro dell’attenzione mediatica in questi anni è importante parlare della mela stregata. Insieme al carbone, ai cioccolatini, al pan di zenzero, viene inserita nelle calze della befana ma soprattutto si trova tra i banchetti cittadini e anche nei supermercati, insomma rientra nel menù dello street food natalizio.
La mela stregata viene associato alla Befana che con il suo aspetto anziano e i poteri magici viene scambiata ad un personaggio noto di una famosa favola per bambini, Biancaneve. In realtà, non c’entra nulla e la mela ricoperta di glassa zuccherata rossa andrebbe consumata più ad Halloween, fatto sta che ce la ritroviamo proposta tra i dolci dell’Epifania a Piazza Navona.
Che cosa si mangia a Roma durante l’Epifania, soprattutto in strada? Bè, innanzitutto panettone e pandoro possono essere ancora degustati con una buona cioccolata calda, oppure caffè e cappuccino. Poi ci sono frutta secca, proposta anche ricoperta di cioccolata, tavolette di cioccolato di tutti i tipi perché questo alimento è una presenza importante tra le prelibatezze di Roma. Leggenda vuole che i trappisti aiutassero i poveri ad affrontare il freddo donando pane, burro caldo e cioccolata, Roma però è anche città della pasticceria raffinata che vuole anche il cioccolato.
E di salato che cosa si può mangiare? Come tutte le città italiane, Roma propone un vasto menù di cibo da strada, anche sotto Epifania vanno molto pizza bianca o focaccia con mortadella e pistacchi, oppure riempita con altri affettati o salumi. Poi tra le bancarelle potete trovare: fritture di strada (anelli di cipolla, pesce al cartoccio, peperoncini fritti), supplì al telefono, banchi di porchetta di Ariccia. Infine, se volete proprio cenare, tanti ristoranti tipici per la cucina romana più tradizionale e conosciuta da gustare: pasta alla gricia, tonnarelli paglia e fieno, amatriciana, Pajata, cacio e pepe, carbonara, primi piatti a base di lenticchie per chi ancora ha qualcosa dei menù di capodanno.